Il virus West Nile torna a far paura. Una donna di 82 anni residente a Nerola, in provincia di Roma, è deceduta all’ospedale San Giovanni di Dio d

Il virus West Nile torna a far paura. Una donna di 82 anni residente a Nerola, in provincia di Roma, è deceduta all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi (Latina), dove era stata ricoverata il 14 luglio scorso per febbre alta e stato confusionale. È la prima vittima accertata del 2025 nel Lazio.
Al momento, si contano altri sei casi confermati nella regione, tutti nella provincia di Latina. Due pazienti, entrambi con patologie pregresse, si trovano in condizioni critiche all’ospedale Santa Maria Goretti. Gli altri quattro sono in fase di miglioramento.
L’allerta è alta, come conferma Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al policlinico San Martino di Genova: “Dobbiamo farci l’abitudine. La West Nile ormai è endemica in Italia. Non è più solo il virus del Nilo, ma potremmo chiamarlo il virus del Po: colpisce da Nord a Sud”.
Le condizioni climatiche degli ultimi mesi, con caldo intenso e proliferazione di zanzare, favoriscono la diffusione del virus, che si trasmette tramite la puntura di zanzare infette. “I casi di Latina non sono collegati tra loro, ma indicano la presenza di focolai autoctoni”, spiega l’infettivologo.
Bassetti invita alla prudenza: “Serve disinfestazione mirata nelle zone colpite e protezione individuale: zanzariere, repellenti, abiti lunghi. La malattia è spesso asintomatica, ma può causare encefaliti e meningiti gravi negli anziani e nei soggetti fragili”.
Il Ministero della Salute monitora la situazione, ma l’invito è chiaro: non abbassare la guardia.

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