PIU CHE UN OSPEDALE UN CAMPO DI SCONTRI POLITICI

«LA COLLABORAZIONE con la Direzione generale dell’Asl sta producendo risultati concreti per superare le emergenze con rigetto netto delle strument

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«LA COLLABORAZIONE con la Direzione generale dell’Asl sta producendo risultati concreti per superare le emergenze con rigetto netto delle strumentalizzazioni politiche». «Totale fallimento delle politiche sanitarie regionali e dell’Asl competente, chiedo le dimissioni immediate della Direzione generale dell’Asl e delle Direzione sanitaria dell’ospedale San Camillo».
LA VALUTAZIONE positiva dell’operato della Asl è stata espressa (post 15 luglio) dalla “Commissione straordinaria salute del Comune di Manfredonia”, un organismo del quale fanno parte consiglieri comunali dei vari schieramenti politici, di maggioranza e opposizione e cioè: D’Ambrosio Maria, De Luca Alfredo, Galli Ugo, Leone Paola, Marasco Giuseppe, Quitadamo Michelina, Spano Daniele, Tasso Antonio, Totaro Gianluca.
DI SEGNO decisamente contrario dell’attività della sanità provinciale e manfredoniana, è invece il parere dell’on. Giandiego Gatta (nota 17 luglio) che parla a nome anche del «Circolo cittadino e dei consiglieri comunali di Forza Italia» che accompagna la filippica del parlamentare azzurro sipontino, con una serie di esempi delle cose che non vanno nel nosocomio sipontino.
DUE VALUTAZIONI diametralmente opposte nelle quali si ritrovano anche politici militanti sotto la stessa bandiera (l’on. Gatta e il consigliere Galli). Una prassi consolidata da queste parti: contrapporsi su problematiche, non solo della sanità, che riguardano tutti. A prescindere. Quel che emerge evidente e dimostrativo, è il metodo: di collaborazione quello attuato dalla Commissione a sua volta espressione di un impegno allargato, e di rottura senza mezzi termini quello del parlamentare. E i pazienti vanno altrove.
PIU’ CHE cercare la soluzione dei problemi mettendo insieme le diverse forze e ai vari livelli operando di concerto, si preferisce il contrasto strumentale a beneficio della posizione politica di parte. Quando basterebbe solo un po’ di buon senso, di esercizio responsabile dei ruoli avendo presente il perseguimento del bene comune. Come dimostra la Commissione straordinaria salute voluta dall’intero consiglio comunale.
«BASTA prese in giro» sentenziano i componenti delle “Commissione” espressione della variegata distribuzione politica nell’assise comunale. «La sanità – sanciscono – non è merce da campagna elettorale. Ai “demagoghi” dell’ultima ora diciamo con fermezza: smettete di usare la salute dei cittadini come clava politica! Distruggere tutto a prescindere, solo per guadagnare miserabile consenso, non cura nessuno e non risolve un solo problema. Se avete davvero a cuore questo territorio, presentate proposte concrete: non slogan, non titoli ad effetto, ma fatti. La Commissione Salute – proclamano i nove consiglieri comunali componenti – non sarà mai né complice né spettatrice di questo teatrino. Continueremo – sanciscono – a lavorare senza bandiere, senza interessi di partito, concentrati solo su un obiettivo: riparare ciò che è stato lasciato in rovina dagli esperti di campagna elettorale».
UN DISCORSO semplice e chiaro che dovrebbe essere automatico per i consessi politici e amministrativi nei quali si decidono le sorti della città e dei cittadini, di tutti di qualsiasi fazione politica. Una chimera? La realtà racconta, purtroppo, ben altra realtà nella quale prevale l’antagonismo sterile, una falsa interpretazione dei ruoli. La regola. L’eccezione è l’esempio della Commissione della sanità. Un modello reale e funzionante, fino a quando i singoli consiglieri non rientrano nei rispettivi scranni da competizione.
Michele Apollonio

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