Un anno fa lasciavo il mio lavoro e, quando i risultati si erano ormai stabilizzati, raggiungevo Manfredonia, nel pomeriggio del 24 giugno 2024, s

Un anno fa lasciavo il mio lavoro e, quando i risultati si erano ormai stabilizzati, raggiungevo Manfredonia, nel pomeriggio del 24 giugno 2024, sulla SS 89.
Chiamavo i miei e, con una voce sconnessa da un pianto di gioia, annunciavo loro…” Mi sa che sono il nuovo Sindaco di Manfredonia”.
É passato un anno velocemente troppo veloce, ma intenso e faticoso, perché le cose importanti richiedono.impegno, sacrificio e fatica.
Mi sono trovato in un ospedale da campo, con pochi medici e infermieri, in una frontiera di guerra, dove l’ ordinario diventa emergenza e lo straordinario é l’ eccezione.
Le questioni sono davvero tante e, nonostante il supporto di una squadra motivata, determinata e a tempo pieno, non sempre é facile dare.una risposta obtravare la soluzione più giusta. Non ci siamo ancora attrezzati per i miracoli.
Non siamo riusciti a fare tutto quello che ci eravamo prefissati, ma penso che abbiamo onorato l’ impegno per cui siamo stati scelti
Quanto abbiamo realizzato lo abbiamo fatto grazie a quella macchina amministrativa, dimezzata nel numero, spesso anche stanca che, giorno per giorno, lavora con impegno e senso di lealtà..In tutti questi.mesi.non é mai mancato il supporto delle altre Istituzioni, delle forze dell’ ordine e forze armate. Non é mai mancato l’ incoraggiamento di tanti colleghi sindaci con cui é stato possibile superare vecchie gelosi campanilistiche, facendo.nostra una logica del territorio e comunità ampie.
Abbiamo ancora tanto da fare. Qualcosa potevamo fare meglio e alcuni errori potevano essere evitati.
In questo primo anno, ho messo il mio impegno, cercando di onorare quel tricolore che dal 25 giugno 2024 indossato, al servizio della nostra comunità.
Penso che non ci sia cosa più bella per un cittadino di servire con onestà, lealtà, dignità e responsabilità la propria comunità.
Nei primi giorni, in una delle mie prime uscite, scrivevo: ho l’entusiasmo di un bambino
il coraggio di un viaggiatore, la paura di un principiante e il desiderio e la passione
di un innamorato.
Dopo un anno l’ entusiasmo, la passione, il coraggio e il desiderio non sono andati via.
E la forza c’é e come diceva Papa Francesco, lo sanno bene i grandi scalatori,’ la forza non è un dono di natura: te la fai lungo il cammino’. Senza il fallimento, senza le cadute o sconfitte, non avremo la vittoria. ‘ La saggezza è di chi si rialza. Di chi va avanti. Di chi non passa il tempo a lamentarsi ma si rimette in gioco. Di chi non indurisce il cuore nel risentimento e nell’egoismo ma abbraccia la vita’ e diventa costruttore di speranza.
Un grazie a tutte le compagne e compagni di viaggio, a chi di é messo.in.gioco.in.prima persona, a chi ha saputo consigliarmi, incoraggiare e anche lealmente criticare,.perché, davanti a noi, abbiamo ancora tanta strada e ampi sono i margini di miglioramente.


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