La S.P. 141 e la S.S. 89 si confermano, ancora una volta, come un triste biglietto da visita per residenti e turisti. Da mesi versano in condizion

La S.P. 141 e la S.S. 89 si confermano, ancora una volta, come un triste biglietto da visita per residenti e turisti. Da mesi versano in condizioni critiche, tra segnaletica di sicurezza divelta o assente, restringimenti mal segnalati e tratti a rischio per la pubblica incolumità.
La S.S. 89 è un’arteria gestita dall’ ANAS, da tempo interessata da lavori per il ripristino dell’illuminazione pubblica. Un intervento che – per natura e complessità tecnica – potrebbe essere portato a termine in tempi rapidi, ma che in Italia si trasforma, come troppo spesso accade, in un cantiere permanente. Il risultato? Traffico in tilt, lunghe code, percorsi rallentati, soprattutto nei fine settimana. Il disagio si ripercuote sia in ingresso che in uscita da Manfredonia, peggiorando la qualità della vita e compromettendo la funzionalità di un accesso strategico per l’intero comprensorio.
Va molto peggio sulla Strada Provinciale 141, ex SS 159, che collega la rotatoria proveniente da Zapponeta fino al villaggio Sciale delle Rondinelle, in direzione Manfredonia.
Un asse viario fondamentale, strategico per il traffico locale e turistico, che si trova in stato di abbandono, con asfalto danneggiato, buche profonde, segnaletica precaria e condizioni di percorribilità pericolose. La manutenzione è pressoché assente, e nessuno interviene.
Nonostante il tratto sia stato inserito nel Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) Capitanata, con un finanziamento da nove milioni di euro e gara affidata a Invitalia, i lavori non sono ancora partiti. Intanto, una nuova stagione estiva è iniziata, aggravando disagi, rischi e frustrazioni.
Siamo di fronte all’ennesima stagione turistica compromessa, non da eventi straordinari, ma da una cronica disattenzione verso le infrastrutture minime: quelle che garantirebbero sicurezza, decoro urbano e accessibilità.
La responsabilità istituzionale appare diluita, sfuggente, come se tutto ciò non riguardasse nessuno. Il silenzio è assordante. Nessuna presa di posizione chiara, nessun intervento urgente, nessun rispetto per la dignità del territorio.
Manfredonia sembra essere una città lasciata a sé stessa, con una viabilità maltrattata e ignorata, e con cantieri che si trascinano senza efficacia e senza trasparenza.
Questo non è solo un problema tecnico, né un fastidio stagionale. È il segno tangibile di una scarsa considerazione verso una comunità, verso un territorio che attende interventi concreti e un trattamento equo.
Chiedere sicurezza, decoro e funzionalità non è un privilegio. È un diritto.
L’auspicio è che qualcuno ascolti, finalmente, prima che l’ennesimo disagio si trasformi in un evento tragico o in un’occasione persa che il territorio non può più permettersi.
Angelo Riccardi
Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Puglia dal 14 novembre 2011 nell’elenco dei Pubblicisti n. 145000


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