CHE SI TRATTI di collegamento ferroviario o marittimo, per Manfredonia esistono solo due mesi dell’anno: luglio e agosto. Per gli altri dieci mesi l


CHE SI TRATTI di collegamento ferroviario o marittimo, per Manfredonia esistono solo due mesi dell’anno: luglio e agosto. Per gli altri dieci mesi la città cade in letargo, si sgancia dal resto del mondo, almeno per quei due mezzi di comunicazione che in passato, non certo biblico, hanno fatto la fortuna di Manfredonia. Una realtà rimasta nelle foto sbiadite dal tempo che non si è riusciti a rinnovare e attualizzarla.
PARLIAMO della tratta ferroviaria Manfredonia-Foggia e del collegamento marittimo Manfredonia-Tremiti. La prima è stata attivata il 15 giugno scorso e rimarrà in esercizio finché dura la stagione estiva legata all’attività balneare di Siponto; la seconda dovrà entrare in funzione il primo luglio per terminare a fine agosto. Una modesta presenza che non fa minimamente concorrenza alla flotta di traghetti che raggiunge, dal Gargano e oltre, le lussureggianti Isole Diomedee, meta ambita dei vacanzieri di mezzo mondo.
COLLEGAMENTI balneari o come vengono definiti con pomposa enfasi, “turistici”. Ove i turisti sono, andando al sodo, i foggiani che vanno a fare il bagno a Siponto per rientrare in sede alla sera. Sostanzialmente stesso tran-tran per il modesto traghetto, qualcosa poco di più di uno yacht: un grazioso “omaggio” che la Regione Puglia elargisce da qualche anno ai manfredoniani giusto per… D’altra parte, non ci sono state lamentele o altre proposte. Va bene così; o, cosa ancor più incredibile, è che in loco non ci sia stata una iniziativa che si ispirasse a quel servizio. Il mare considerato solo per fare i bagni. C’è un sontuoso porto turistico (non l’unico) ma pare che non c’entri col resto del territorio.
Sintomatica la completa assenza del traffico croceristico.
E SE per il traghetto si tace, per la ferrovia si è instaurata, negli ultimi mesi, una insistente attività di dibattito incrociato con tutta una serie di considerazioni e proposte tra loro in contrasto, che ha coinvolto, e questo è un dato del tutto inedito, il capoluogo Foggia, rimasto sempre in disparte rispetto alle problematiche riguardanti l’unico sbocco naturale a mare della provincia. Dibattito che ha visto tanti interlocutori, con suggerimenti diversi rimasti tutti in capo ai rispettivi proponenti.
INVERO, il problema non investe solo la ferrovia, ma una intera consistente area cuscinetto in un contesto cresciuto a dismisura e non sempre razionalmente, che richiama esigenze urbanistiche e tecniche che vanno armonizzate oggettivamente rispetto alla loro funzionalità. Su quell’area insistono infatti aspetti diversificati che chiamano in causa il fronte mare, l’archeologia, la ferrovia, la viabilità, i servizi, l’urbanizzazione. Le cronache ne hanno dato conto. E, almeno al momento, non pare ci siano sbocchi risolutivi. Le idee sono tante e poco chiare.
MAGARI si sbraita cercando colpe e responsabilità di una situazione che soffoca una parte vitale delle città, dimenticando forse le tante colpe e responsabilità accumulate. Che ve ne sono e come, ma sono distribuite in un lungo lasso di tempo (1988 la gloriosa “Daunia” cessava il suo essenziale servizio quotidiano sulla rotta Manfredonia-Tremiti; la tratta Foggia-Manfredonia è stata declassata quindici anni fa) nel quale al timone delle città si sono alternati tutti i tipi di governo e di più. Nulla è stato fatto per supportare quel miraggio cittadino chiamato “Turismo” che è la sintesi della (in)efficienza del luogo.
AH, ci sono i B&B, le case vacanze e tanto altro assimilato: una miriade di indirizzi luccicanti sui quali l’amministrazione comunale vuole vederci (ed era ora) chiaro. Ha annunciato controlli accurati che dovranno appurare la effettiva consistenza di quei presidi sbocciati come funghi, dalla consistenza numerica, alla regolarità amministrativa e legale. A guardare le tante insegne che evidenziano la loro presenza dal centro alle periferie, sono veramente tantissimi. Il Turismo in riva al golfo, stringi-stringi, è tutto qui. Non regge il confronto con destinazioni dotate di resort pluristellati. Ci si accontenta di poco, di contorni magari preparati al momento. Con il mare, quello splendido, placido, accogliente del golfo, che rimane a guardare.
Michele Apollonio


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