Benito Mussolini non è più cittadino onorario di San Giovanni Rotondo. Il Consiglio comunale, nella seduta di ieri, ha revocato per disconosciment

Benito Mussolini non è più cittadino onorario di San Giovanni Rotondo. Il Consiglio comunale, nella seduta di ieri, ha revocato per disconoscimento una delibera del 24 maggio 1924, che gli conferiva la cittadinanza onoraria, come avvenuto in altre città italiane. La mozione, promossa dal consigliere comunale di opposizione Roberto Cappucci (Sinistra in Comune), segretario cittadino del Prc, è stata approvata all’unanimità dei presenti (13 favorevoli).
Esulta il circolo ‘L. Pinto’ del Partito della Rifondazione Comunista che la definisce “una pagina storica per la città”: “Un gesto cruciale di rottura con il passato – scrivono -, per troppo tempo rinviato. Una battaglia che i compagni e le compagne del Circolo ‘L. Pinto’ hanno condotto, per lunghi anni, con determinazione e coerenza, portandola puntualmente nell’agenda politica e istituzionale, nonostante le resistenze di chi, ancora oggi, fatica a chiamare le cose con il loro nome. Oggi, si può dire che il risultato è stato conquistato. Non è stato semplice: richieste di ritiro dell’accapo, pretesti burocratici (“regolamentare prima le modalità di concessione e revoca delle cittadinanze”), scuse senza capo né coda (“rinviarlo a gennaio 2026”) e goffi tentativi di rinvio, perché, è stato dichiarato, poteva rappresentare una “cattiva pubblicità” per San Giovanni Rotondo nell’anno del Giubileo. La realtà è semplice: sarebbe stato ben peggiore, per l’immagine della città, il non revocare, nel 2025, la cittadinanza onoraria al capo del fascismo. Alla fine, però, il Consiglio ha votato all’unanimità. Un gesto importante, una marcia indietro che non cancella gli imbarazzi della giornata, ma che consente alla città di chiudere, una volta per tutte, una vergogna durata 101 anni. San Giovanni Rotondo si libera del nome di Benito Mussolini e lo fa nel nome di tutte le vittime del fascismo, delle partigiane e dei partigiani che hanno lottato per la libertà del nostro Paese”.
Il Consiglio ha approvato, sempre all’unanimità, anche un’altra mozione a firma del consigliere Cappucci e del Circolo: quella con cui il Comune si impegna, come già molti altri enti locali hanno fatto, a farsi promotore del riconoscimento dello Stato di Palestina.
Soddisfatto anche il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo: “Anche la città di Padre Pio ripudia Mussolini. Ringrazio il nostro compagno consigliere comunale Roberto Cappucci e il circolo di Rifondazione Comunista di San Giovanni Rotondo per aver avanzato la proposta. La difesa della memoria storica e dell’antifascismo come fondamento della democrazia costituzionale devono essere impegno costante per contrastare involuzioni reazionarie”.
L’Anpi di San Giovanni Rotondo, sezione ‘Giuseppe Limosani’, accoglie con grande soddisfazione la decisione del Consiglio Comunale: “Si tratta di un atto atteso da tempo che finalmente restituisce dignità alla memoria democratica della città”. L’Anpi saluta come un atto di giustizia la deliberazione ed è grata al promotore, Roberto Cappucci. “In un tempo in cui le distorsioni della storia rischiano di confondere le coscienze, riaffermare i valori sui quali si fonda la nostra democrazia è un dovere civile”, si legge nella nota.

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