Referendum 8-9 giugno 2025: affluenza al 15,76% in Capitanata, la più bassa della Puglia

Sono 113.672 i foggiani chiamati alle urne domenica 8 e lunedì 9 giugno, per esprimere il loro voto sui cinque quesiti referendari in tema di lavo

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Sono 113.672 i foggiani chiamati alle urne domenica 8 e lunedì 9 giugno, per esprimere il loro voto sui cinque quesiti referendari in tema di lavoro e cittadinanza previsti da questo referendum abrogativo. I seggi riapriranno lunedì 9 giugno dalle 7 alle ore 15. Oltre al referendum, a Orta Nova si vota per il ballottaggio tra i candidati sindaco Domenico Di Vito e Gerardo Tarantino.

Dalle 7 alle 23 di domenica 8 giugno, in Puglia si è recato alle urne il 20,5% degli aventi diritto. In Capitanata il 15,76%, il dato più basso in regione. A Foggia ha votato il 18,90%. Con il 5,98% Carpino è il comune con meno affluenza in termini percentuali, seguono Peschici e Zapponeta. Orta Nova, con il 35,24%, come era prevedibile, è il comune foggiano dove è stato registrato il numero più alto dei votanti. Per le Amministrative si è recato alle urne il 39,43% dei votanti.

Chi può votare
Sono complessivamente 31 i plessi che sul territorio comunale ospitano i seggi elettorali per complessive 147 sezioni. Le sezioni solitamente ubicate presso l’Istituto Comprensivo Statale Catalano-Moscati di via Ugo La Malfa, (la numero 114,115,116 e 117) sono state trasferite presso la sede centrale dello stesso istituto in via Mario Altamura. Possono votare tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali del Comune che abbiano compiuto il 18° anno di età alla data di domenica 8 giugno 2025. Sono stati ammessi al voto a Foggia anche 26 elettori iscritti in altre liste elettorali, ma presenti in città per motivi di lavoro, studio o cure mediche. Mentre sono 334 i residenti a Foggia che votano fuori sede. Oltre 4000 i residenti all’estero ammessi a votare per corrispondenza.

Cosa serve per votare
Per votare ai referendum è necessario presentare al seggio la tessera elettorale un documento d’identità valido. Qualora nella tessera elettorale fossero esauriti gli spazi o in caso di smarrimento o furto, e/o qualora il documento d’identità fosse scaduto, l’elettore potrà procurarsi una nuova tessera e/o una nuova carta d’identità recandosi negli uffici comunali che resteranno eccezionalmente aperti. L’ufficio elettorale di Palazzo di Città sarà aperto negli orari coincidenti con le operazioni di voto. Per votare, sarà possibile esibire la carta d’identità anche se scaduta o altro documento di identificazione rilasciato dalla Pubblica Amministrazione, purché munito di fotografia. E’ previsto, inoltre, che in mancanza di idoneo documento di identificazione, uno dei membri del seggio, che conosca personalmente l’elettore, può attestarne l’identità e, se nessuno dei membri del seggio è in grado di accertarne l’identità, l’elettore può presentare un altro elettore del Comune, noto al seggio, che ne attesti l’identità.

I cinque quesiti referendari
Il referendum abrogativo si articola in cinque quesiti in materia di disciplina del lavoro e di cittadinanza. L’elettore potrà esprimere la propria preferenza tracciando una segno sul “Sì” o sul “No” accanto al quesito riportato sulla scheda

Il primo quesito (scheda verde) chiede di abrogare la disciplina sui licenziamento del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Il secondo quesito (scheda arancione) punta a cancellare il tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Il terzo quesito (scheda grigia) chiede di abrogare le norme che hanno reso più facile ricorrere ad assunzioni a tempo determinato, ora possibili per i primi 12 mesi senza doverne giustificare il motivo. Il quarto quesito (scheda rosso rubino) verte sulla sicurezza del lavoro e chiede l’abrogazione della norma che non consente al lavoratore in subappalto vittima di incidente di chiedere il risarcimento anche all’impresa appaltatrice. Il quinto e ultimo quesito (scheda gialla) chiede di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di permanenza legale in Italia per richiedere la cittadinanza italiana da parte degli stranieri extracomunitari maggiorenni. Con il “Sì” si accoglierebbero le abrogazioni delle leggi (o parte di esse). Viceversa, con il “No”, le norme resterebbero invariate. Il risultato del referendum sarebbe valido solo se il numero dei votanti superasse il 50% degli aventi diritto al voto.

 

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