PER la piena riattivazione della tratta ferroviaria Manfredonia-Foggia, si è mossa anche Foggia. Per la prima volta nella discussione di una probl


PER la piena riattivazione della tratta ferroviaria Manfredonia-Foggia, si è mossa anche Foggia. Per la prima volta nella discussione di una problematica evidenziata a Manfredonia ma che va ben oltre l’interesse locale, il Comune del capoluogo ha ufficializzato la sua posizione in difesa di quell’antico collegamento ferroviario tra l’entroterra daunio e il mare adriatico, con un odg votato alla unanimità dal consiglio comunale (con una sola astensione), col quale si sostiene «il rilancio di tutta l’attuale ferrovia per passeggeri e merci con elettrificazione e servizio cadenzato/integrato annuale». Dieci anni fa, la tratta è stata ridotta ai soli due mesi estivi ad uso balneare.
IL DOCUMENTO predisposto dalla Commissione ambiente e territorio del Comune di Foggia, puntualizza l’utilità di quella tratta che il 12 luglio prossimo compirà 140 anni di onorato servizio, che «rappresenta – evidenzia – la migliore connessione con mobilità sostenibile del Gargano da sud al nodo urbano di Foggia della Rete TEN-T sia con la rete ferroviaria, AV e non, che con l’aeroporto operativo con voli nazionali e internazionali». Nell’odg si evidenzia come «La linea risulta essenziale per la piattaforma intermodale di Incoronata, per lo sviluppo dell’intera area vasta e della provincia di Foggia, quindi anche di Manfredonia e delle altre Comunità garganiche che, risultando maggiormente accessibili e connesse, potranno migliorare: a) l’attrattività, residenziale e turistica, nell’ottica di una mobilità sostenibile; b) l’erogazione di servizi essenziali (ad es. sanitari e socio-sanitari); c) conseguire un maggior sviluppo socio-economico e multisettoriale, ad esempio in quello turistico, temporalmente, anche destagionalizzato».
REALTA’ del tutto evidenti che giustificano la corale presa di posizione sulla necessità di mantenere quella tratta ferroviaria. Ma c’è anche chi frena evidenziando agli aspetti “suggestivi e romantici”, ragionamenti tecnici. A ufficializzare tale posizione il consigliere comunale di Foggia, Nunzio Angiola, che a giustificazione della sua astensione dal voto sull’odg, richiama la necessità «di un preliminare analisi del bacino di utenza e dei flussi di traffico attuali e potenziali. Vale a dire i residenti, pendolari, turisti, studenti, lavoratori e cittadini, in relazione agli orari, stagionalità, tipologia di utenza». Invocando un propedeutico studio di fattibilità, Angiola rileva come «la mobilità del nostro territorio debba essere affrontata con strumenti moderni, approccio integrato e visione strategica».
IL FATTO è che quella tratta ferroviaria si ritrova, per via dello sviluppo urbanistico di Manfredonia, nel bel mezzo di un’area cruciale per razionalizzare un territorio confinante con il fronte mare e comprendente anche il nascente Parco archeologico di Siponto. Naturalmente le soluzioni, dalle fantasiose alle realistiche, non mancano e ne piovono a ripetizione. Tra le proposte anche quella di due neo architette manfredoniane, Concetta Rignanese e Stets Lidya. Dall’analisi morfologica e sociale del paesaggio, le due architette hanno redatto un progetto articolato, partendo dalla osservazione della carenza di spazi pubblici, intesi come aree destinate alla collettività. Una opportunità, la diponibilità di una vasta area, provvidenziale per «rivitalizzare un’area nevralgica ma slabbrata delle città. Il progetto mira – affermano – a sottrarre un’area della città al degrado in cui versa, le soluzioni urbanistiche potrebbero trovare attuazione combinandosi con le esigenze ferroviarie».
UN ARGOMENTO di grande interesse al quale sono dedicati due convegni con la partecipazione di politici e tecnici, entrambi nella stessa giornata di mercoledì 4 giugno corrente: al mattino a Foggia, alle 11, nella sala consiliare di Palazzo di Città; nel pomeriggio a Manfredonia, alle ore 18, nell’auditorium “Serricchio” al Palazzo dei Celestini.
Michele Apollonio

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