Ferrovia Foggia-Manfredonia, il comitato insorge: “Nessuna analisi seria, solo suggestioni nostalgiche”

Linea ferroviaria Foggia-Manfredonia. La politica la bolla come suggestioni nostalgiche, ma la maggior parte dei cittadini non la pensa alla stess

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Linea ferroviaria Foggia-Manfredonia. La politica la bolla come suggestioni nostalgiche, ma la maggior parte dei cittadini non la pensa alla stessa maniera. Sulla vicenda il comitato Manfredonia Futura e Sostenibile insorge nuovamente. “Abbiamo appreso che nel corso della seduta del Consiglio Comunale di Foggia del 20 maggio – spiega la nota del comitato – è stato portato all’ordine del giorno un punto, riguardante il rilancio della linea ferroviaria Foggia–Manfredonia. Tale iniziativa non ha trovato unanimità nella votazione ed approvazione della mozione presso il comune di Foggia. Ma su un punto trova del tutto contrari i cittadini di Manfredonia. Apprendiamo sconcertati che vi è la totale assenza di una preliminare analisi del bacino di utenza e dei flussi di traffico attuali e potenziali. Anomala assenza di analisi sia per il trasporto passeggeri che merci. Ignorare questi dati significa non sapere a chi e per cosa dovrebbe servire realmente il servizio, e rischiare di prendere decisioni basate più su suggestioni nostalgiche e romantiche che su obiettivi concreti di mobilità sostenibile.

Una pianificazione seria e responsabile avrebbe richiesto l’acquisizione di questi elementi prima di deliberare un indirizzo politico così impegnativo in un consiglio comunale.

La tratta ferroviaria passeggeri sospesa circa 10 anni fa, oggi viene utilizzata per per meno di 2 mesi l’anno, solo durante il periodo estivo. Ancora più drammatica è la situazione del collegamento per traffico merci, in quanto il tratto che va da stazione Campagna e Frattarolo alle stazioni di Foggia di fatto non è mai esistita. Unico lontanissimo ricordo risale al periodo post bellico della seconda guerra mondiale, dove aveva un senso anche la logistica militare. Mentre il tratto che va da Frattarolo sino ai pressi della ex Enichem, risulta inesistente, in quanto mai utilizzato. Quel tratto che avrebbe dovuto servire l’industria chimica di Stato Enichem Agricoltura ma che effettivamente non ne ha mai trovato l’utilità neanche nel momento di massima produzione. Oggi giace un rudere pericoloso che limità lo sviluppo della città, tanto che sia il consorzio ASI di Foggia e poi l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale stanno demolendo quelle opere essenziali per il carico e scarico delle merci destinate a quel tratto ferroviario, vedi i nastri trasportatori.
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Altra omissione grave, è il non aver analizzato e verificato attentamente quali potessero essere le ricadute sul territorio, in primis cittadini ma anche la comunità portuale e i suoi stakeholder. Infatti l’impatto negativo che si andrebbe a creare alle realtà imprenditoriali che da decenni si sono insediate e sviluppate su quelle aree retro portuali sono incalcolabili. Il danno sarebbe irreversibile, tanto da eliminare realtà che generano traffico merci, garantiscono occupazione e sviluppo del territorio.

Sembra più che altro di favorire idee personalistiche condite da suggestioni. Queste non sono azioni politiche degne di un tale alto valore che dovrebbe rappresentare tale parola.

Del resto la stessa mozione si limita a esprimere un generico auspicio senza prevedere un passo tecnico fondamentale. Un auspicabile avvio di studio di fattibilità accompagnato da una analisi swot e costi-benefici deve essere condotta e condivisa dalle comunità locali, e dagli enti interessati, comuni e autorità portuale in primis. Tutto questo perché le scelte politiche devono essere incardinate in responsabilità di scelte sbagliate che possono cancellare attività storiche con mere ipotesi.

Riteniamo che la mobilità nel nostro territorio debba essere affrontata con strumenti moderni, approccio integrato e visione strategica nell’interesse autentico dei cittadini e del territorio”.

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