MA NON SOLO FERROVIA

̀ ̀ NELL’ULTIMA riunione del consiglio comunale, hanno tenuto banco le mozioni che hanno riguardato gli scenari internazionali

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NELL’ULTIMA riunione del consiglio comunale, hanno tenuto banco le mozioni che hanno riguardato gli scenari internazionali di Palestina e degli armamenti, della tratta ferroviaria Manfredonia-Foggia. Sono state a lungo discusse senza che si sia trovato un punto d’incontro: maggioranza e opposizione sono rimaste ancorate sulle rispettive opposte posizioni, sulla scia di quelle di riferimento nazionali. E se le mozioni di politica internazionale erano del tutto formali, quella sulla ferrovia toccava una problematica che investe aspetti urbanistici cittadini di grande rilievo proiettati nel futuro. Un nervo scoperto datato, ripreso saltuariamente senza che si sia mai giunti ad una conclusione. Come in questa occasione.
NEL FRATTEMPO l’uso di quella tratta è stato limitato ai due mesi estivi, giusto per trasportare i bagnanti a Siponto. Una decisione derivata dalla dichiarazione di “ramo secco” di quel collegamento ferroviario. Il fatto è che l’area sulla quale passano i binari ferroviari, per la sua estensione (da Manfredonia a Siponto) e soprattutto per l’avvenuta densa (e disordinata) urbanizzazione, è divenuta nodale per una razionale utilizzazione delle notevoli superfici disponibili, per correggere i non pochi errori commessi in passato e per inserire i tanti servizi che mancano al territorio. Un’area nevralgica anche ai fini della naturale inclusione del fronte spiaggia. Non solo pertanto la ferrovia nel contesto degli obiettivi da tener presente, ma tutta una serie di variegate esigenze ugualmente accreditate per un corretto riequilibrio urbanistico. Uno specifico “piano regolatore” di quell’area da concepire – è l’opinione diffusa – con il concorso del pubblico, esplicitato in modo chiaro e circostanziato. Non dunque una visione settoriale, bensì allargata alle varie progettualità che possono ricadere in quell’area.
UNA VISIONE futuribile di città che contenga i correttivi di una urbanizzazione coerente e funzionale la cui progettazione affidata ad esperti urbanisti (perché non utilizzare professionisti del settore?). Sarebbe l’opportunità per uscire dal vago e dal chiacchiericcio e dunque fare giustizia dei tanti “sussurri” e “voci” spesso diffusi in maniera subdola e strumentale. Se ci sono secondi fini che vengano fuori.
FINORA si è parlato (conteso) solo della ferrovia: un problema che c’è, ma che posto “ferrovia si, ferrovia no” non ha senso. Nessuno è contrario al suo mantenimento e all’opportuno potenziamento tecnologico. Il problema è “come” sistemarla armonizzata con tutto il composito resto. Un problema reso difficile proprio delle errate scelte urbanistiche che gravano sull’area.
LA MOZIONE sull’argomento presentata dal consigliere “5S” Gianluca Totaro, ha prospettato varie ipotesi fra cui quella del “treno tram” che pareva cosa fatta già anni orsono, per scoprire che non era possibile. Cosa che pare sia ancora così. Come sostenuto dalla maggioranza dopo aver consultato i competenti uffici delle Regione Puglia.
LA DISCUSSIONE purtroppo è rimasta irretita in quella sterile contrapposizione maggioranza-opposizione che non ha prodotto nessun risultato utile. Più che voler trovare dei punti sui quali lavorare e andare avanti, è sembrato che le due parti in cui si compone l’assise comunale, erano più interessate a far prevalere i rispettivi punti di vista che a ricercare soluzioni utili alla soluzione dei problemi. Che sono rimasti ancora una volta tali. La proposta del sindaco La Marca di recarsi unitariamente, maggioranza e opposizione, alla Regione per verificare quali siano le reali possibilità (tecniche e finanziarie) di intervento sulla tratta, è stata respinta dalla minoranza che si è vista bocciata la mozione presentata sull’argomento.
Michele Apollonio

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