Olio tunisino, Coldiretti Puglia denuncia concorrenza sleale: +40,8% di import

Esplode la protesta degli olivicoltori pugliesi contro l’invasione dell’olio tunisino. Secondo Coldiretti Puglia, da inizio stagione a febbraio 2025 l

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Esplode la protesta degli olivicoltori pugliesi contro l’invasione dell’olio tunisino. Secondo Coldiretti Puglia, da inizio stagione a febbraio 2025 le importazioni dalla Tunisia sono aumentate del 40,8%, raggiungendo le 132.200 tonnellate, con l’Italia come primo importatore.

La preoccupazione riguarda soprattutto il rischio di frodi e inganni ai danni dei consumatori, visto che il 90% dell’olio arriva sfuso e a prezzi dimezzati rispetto all’anno precedente. “Si mette a rischio la qualità dell’olio Made in Italy – spiega Coldiretti – e si penalizzano le aziende locali, in particolare quelle pugliesi, già messe in difficoltà dalla crisi dei prezzi”.

A favorire l’afflusso di prodotto estero è l’accordo con l’UE che consente l’importazione annua senza dazi di 56.700 tonnellate di oli vergini. Coldiretti e Unaprol chiedono un registro europeo telematico per garantire la tracciabilità e tutelare i produttori italiani. Intanto continuano i controlli e le manifestazioni in difesa dell’olio extravergine italiano.

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