Il rincaro delle tariffe per le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) in Puglia sta mettendo in seria difficoltà le famiglie degli anziani non a

Il rincaro delle tariffe per le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) in Puglia sta mettendo in seria difficoltà le famiglie degli anziani non autosufficienti. A denunciarlo è Francesca Di Noce, Responsabile del Dipartimento Provinciale Scienza e Ricerca di Fratelli d’Italia Foggia, che punta il dito contro l’aumento deliberato dalla Giunta Regionale.Secondo la denuncia, la retta a carico dei familiari sarebbe passata da 900 euro a 1.500 euro al mese, con un incremento del 60%. Inoltre, è stato stabilito che le famiglie dovranno farsi carico della quota di compartecipazione, un ulteriore peso economico che rischia di diventare insostenibile per molti.
“La priorità sono le persone fragili – sottolinea Di Noce – e questo aumento grava da anni sulle famiglie, andando a colpire le pensioni di chi ha più bisogno di cure, sostegno e assistenza continua. L’aumento dei costi ha messo in gravi difficoltà questi soggetti svantaggiati, che già affrontano quotidianamente una situazione di estrema vulnerabilità”.
“L’aumento delle rette, senza considerare il reddito delle persone coinvolte, rischia di lasciare sul lastrico intere famigliee di impedire l’accesso a servizi assistenziali essenziali. Chiediamo un intervento immediato per uniformare la situazione, senza discriminazioni tra i soggetti fragili. Non possiamo permettere che chi soffre di malattie croniche complesse, instabilità clinica e ridotta autosufficienza venga privato dell’assistenza necessaria”, afferma Di Noce.
L’appello di Fratelli d’Italia Foggia è chiaro: “Serve un’azione sinergica tra le istituzioni per evitare un collasso sociale e garantire una gestione sostenibile delle RSA, rispettando i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e le reali capacità economiche delle famiglie. È in gioco il diritto alla salute e alla dignità degli anziani e delle persone fragili”.

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