Da Foggia a Valencia tra gli angeli del fango: «Non siamo eroi»

«L’inferno è qui. Paesi travolti come da uno tsunami. Appena ho messo piede a Paiporta mi si sono presentate davanti agli occhi scene impressionan

Estorsioni a Gabrielino, in cella la “primula rossa” di Mattinata Antonio “Baffino” Quitadamo
Furti cavi elettrici, Coldiretti: l'ennesimo attacco senza scrupoli
Pedopornografia, madre foggiana scopre video della figlia 12enne e fa incastrare 48enne

«L’inferno è qui. Paesi travolti come da uno tsunami. Appena ho messo piede a Paiporta mi si sono presentate davanti agli occhi scene impressionanti: morte, distruzione, devastazione; fango ovunque, auto ribaltate o finite una sull’altra. Mi sembrava di essere stato catapultato all’improvviso in uno di quei film americani apocalittici, sulla fine del mondo. Purtroppo invece non è fantasia, ma realtà. Una situazione surreale, un dramma che può capire solo chi sta vivendo sul posto, in presa diretta, questo disastro».Alessandro Fiore, foggiano, è tra le migliaia di «angeli del fango», i volontari che da giorni stanno aiutando gli alluvionati di Valencia a salvare case e persone dall’acqua. La Spagna è sotto shock, colpita da una delle più grandi catastrofi della storia d’Europa. Immagini e numeri raccontano la portata della sciagura: oltre duecento morti e quasi duemila dispersi; un bilancio che si aggrava di ora in ora. Fiore, 41 anni, di professione intermediario finanziario, deejay per passione, vive a Valencia dal 2014: «Si scava con pale, stivali, rastrelli, scope, anche a mani nude – racconta – Ore e ore senza fermarsi mai, fino a quando c’è il sole. Dopo il tramonto diventa difficile proseguire, sono zone infatti in cui non c’è luce, gas, linea telefonica. Io vivo in un’area all’interno di Valencia risparmiata dalla furia dell’acqua, ma nei paesi alle porte della città la situazione è terribile».

COMMENTI

WORDPRESS: 0