LA RINASCITA DEL PORTO INDUSTRIALE DI MANFREDONIA

UNA FESTA così non la si vedeva da anni, forse decenni. Oggetto di un evento che ha richiamato le maggiori autorità della Regi

Domenica 12 Dicembre Il Meteo a Manfredonia e le temperature
Istat, a dicembre persi 444.000 occupati sull’anno
Dop Economy in Puglia: crescita a 711 milioni e via libera alla legge Caselli

UNA FESTA così non la si vedeva da anni, forse decenni. Oggetto di un evento che ha richiamato le maggiori autorità della Regione, della Provincia e locali, i Nastri trasportatori che dal 1970 fanno bella mostra di sé lungo i circa tre chilometri della “passerella” che collega la terra ferma al bacino isola del porto industriale. Una festa non per qualcosa che si costruisce, ma che al contrario si demolisce. Quei “nastri” non sono mai entrati in funzione, né collaudati, ma hanno solo dato fastidio, visivo come barriera su un largo panorama che esclude il Gargano, e come impedimento alle operazioni portuali.
DOPO tante diatribe, vertenze giudiziarie e imprecazioni varie, è venuto finalmente il momento di eliminarle. Di qui la festa grande per ufficializzare che sì, quell’obbrobrio, quel peso morto poteva essere eliminato. Non solo: si poteva mettere mano alle opere di rifunzionalizzazione della struttura portuale progettate dall’Autorità di sistema portuale per le quali sono stati stanziati 121milioni di euro.
«UN CAMBIAMENTO epocale» ha proclamato il governatore Michele Emiliano, nella conferenza stampa tenuta sul porto alla quale hanno partecipato il neo-commissario straordinario dell’AdSPMAM, contrammiraglio Vincenzo Leone, Direttore Marittimo della Puglia e della Basilicata Ionica, l’assessore regionale a Bilancio, Programmazione unitaria e Infrastrutture Raffaele Piemontese, l’assessore regionale ai Trasporti Debora Ciliento, il consigliere regionale Palo Campo, il presidente del Consorzio ASI, Agostino De Paolis, i sindaci di Manfredonia, Domenico La Marca, di Mattinata Michele Bisceglia e di Cerignola Francesco Bonito, rappresentanze di enti e associazioni economiche e culturali.
«UN EMBLEMATICO passo avanti – ha affermato Emiliano – verso la valorizzazione di un riferimento di fondamentale importanza quale è il porto, avamposto attrattore di attività industriali e non solo, grazie alla sua posizione strategica nell’Adriatico e al suo potenziale di infrastrutture che ha conservato. Manfredonia – ha quindi affermato – è una città meglio infrastrutturata della Puglia, quanto basta per essere un polo attrattivo di nuove attività industriali con forti ricadute sull’economia complessive sulla città e l’area contigua».
BENEAUGURANTE debutto del contrammiraglio Vincenzo Leone, come neo-Commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale comprendente i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli e Termoli. «Una giornata molto importante per la storia di questo porto isola proteso in mare aperto, bellissimo e funzionale, la cui operatività è limitata dalla presenza della struttura dei nastri trasportatori che non ha mai funzionato. Un problema – ha evidenziato – che oggi viene avviato a risoluzione grazie ad una opportuna sinergia istituzionale tra Regione Puglia, Autorità di sistema portuale, Capitaneria di porto, Consorzio ASI, Comune di Manfredonia. Naturalmente – ha soggiunto – seguiremo con attenzione lo sviluppo delle operazioni di progetto per evitare qualsiasi intoppo o perdita di tempo: qui si gioca una fetta importantissima dello sviluppo sostenibile di un’area di grande importanza strategica».
RIDATA piena e rinnovata funzionalità alla struttura portuale, occorrerà adoperarsi ad incentivare i traffici mercantili. Raffaele Piemontese, assessore regionale al bilancio e programmazione ha le idee chiare: «Occorre connettere questo scalo con il territorio e il retroterra, con l’Aera industriale di Foggia». Gli fa eco il sindaco di Manfredonia, Domenico La Marca: «Per dare respiro allo sviluppo – annota – occorre attivare e connettere gli asset fondamentali, vale a dire porto, ferrovia, aeroporto di Foggia. Occorre un nuovo modo di fare politica, i vari enti locali devono essere coinvolti in una strategia di sviluppo mirato del territorio. Le ZES ad esempio vanno valorizzate e rese appetibili per gli investitori».
LA PRESENZA interessata di tantissimi esponenti delle istituzioni, degli enti, ed attività non solo economiche, non è stato un tocco di colore, bensì la partecipazione entusiasta ad un evento di straordinaria portata. A rendere il tutto credibile e per tanti coinvolgente, il cantiere di base delle opere da realizzare impiantato alla radice del molo alti fondali. «I lavori di fatto sono già avviati» annuncia perentorio Vito Niccoli, amministratore delegato della società consortile “Sipontum” che rappresenta l’ATI Cisa/Operazione Srl/Fincosit srl/Consorzio stabile Itm Nautilus srl. «Fra una ventina di giorni – prosegue – monteremo il ponteggio mobile e inizieremo lo smontaggio della struttura sovrastante la “passerella” che immette al porto isola”. Manfredonia ha voltato pagina.
Michele Apollonio

COMMENTI

WORDPRESS: 0