«Nella Nazionale Italiana ci sono uno o due calciatori gay non dichiarati», questa la rivelazione ai microfoni de La Zanzara di Fabrizio Marrazzo, e

«Nella Nazionale Italiana ci sono uno o due calciatori gay non dichiarati», questa la rivelazione ai microfoni de La Zanzara di Fabrizio Marrazzo, esponente del Partito Gay LGBT+, ospite di Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
Subito i due conduttori del programma radiofonico di Radio 24 hanno chiesto spiegazioni: «Uno o forse due?», a cui Marrazzo ha risposto prontamente di avere la certezza che almeno un giocatore degli Azzurri, attualmente impegnati agli Europei 2024 in Germania, è omosessuale e che potrebbe non essere il solo.
«Stiamo cercando di capire se le informazioni che abbiamo sono corrette. Loro non possono dirlo perché sennò la loro carriera sarebbe influenzata», come è accaduto a Jakub Jankto, centrocampista 28enne del Cagliari e della Repubblica Ceca, che ha avuto un coming out non privo di ostacoli.
Una barriera da infrangere
Jankto il 13 febbraio 2023, il giorno prima di San Valentino, ha aperto una crepa nella barriera durissima che imprigiona il mondo del calcio, dichiarando in un video la sua omosessualità. Un commento pesante al suo coming out è arrivato persino dai vertici del governo italiano, quando il ministro dello Sport Andrea Abodi disse che “non amava le ostentazioni”.
Nel calcio «dire che sei omosessuale porta solo svantaggi», prosegue Marrazzo, puntando il dito contro il pervasivo maschilismo che domina l’ambiente calcistico italiano e non solo. Di calciatori che hanno fatto coming out nella storia di questo sport ce ne sono stati diversi, a partire dagli anni Novanta, da quando Justin Fashanu, inglese, è diventato il primo calciatore professionista a dichiarare pubblicamente la propria omosessualità.Ne sono seguiti altri dagli Stati Uniti, dall’Australia, dall’Inghilterra e da altri paesi in Europa, nessun italiano.

La scelta del coming out
In occasione dello scorso 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia, alcuni giocatori della Bundesliga tedesca si sono organizzati per fare un coming out corale, affrontando insieme a gran voce quello che ancora oggi nel calcio appare come un tabù.Marrazzo sostiene che sia questa la cosa migliore da fare, ma d’altra parte rispetta la scelta di non farlo, perché il coming out è una cosa personale che rimane sempre e comunque una scelta.
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