LA PUGLIA NON TRATTA. Sulle strade della provincia di Foggia violenza sulle donne

C’è chi guadagna anche 200 euro al giorno, chi ne chiede 20 a prestazione. C’è chi accende il fuoco la sera per farsi notare, chi si apposta già c

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C’è chi guadagna anche 200 euro al giorno, chi ne chiede 20 a prestazione. C’è chi accende il fuoco la sera per farsi notare, chi si apposta già con l’automobile, chi ha uno o più figli nel suo Paese d’origine e chi è costretta alla strada dal marito. C’è chi lavora anche dieci ore di fila, chi prima faceva la badante e chi è sposata con un cittadino italiano. Piccole storie di ordinaria e quotidiana violenza sulle donne che fotografano il drammatico fenomeno dello sfruttamento sessuale e lavorativo nel nostro territorio, che vede impegnati dal 2016 gli operatori della cooperativa sociale Medtraining nel progetto “La Puglia non tratta – Insieme per le vittime”, il cui intervento si svolge nell’area territoriale della Capitanata, che comprende Monti Dauni, Tavoliere delle Puglie e promontorio del Gargano. Sono questi alcuni dei dati di maggiore interesse contenuti nell’ultimo semestre di attività portate avanti nell’ambito dell’iniziativa che punta ad aiutare le vittime di tratta e di sfruttamento lavorativo. Donne e uomini che ogni giorno vengono sfruttati nell’ambito della prostituzione, dello sfruttamento lavorativo o domestico, delle economie illegali, dell’accattonaggio forzato o del traffico di organi.

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