Prove Invalsi, la Puglia a due velocità: bene le elementari, ma i più grandi restano sotto la media nazionale per le competenze base

Bene da bambini, molto meno da adolescenti. I risultati delle prove Invalsi 2022 hanno tanto da raccontare sulla Puglia: la fotografia che arriva

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Prove Invalsi, la Puglia a due velocità: bene le elementari, ma i più grandi restano sotto la media nazionale per le competenze base

Bene da bambini, molto meno da adolescenti. I risultati delle prove Invalsi 2022 hanno tanto da raccontare sulla Puglia: la fotografia che arriva a fine anno mette nero su bianco la preparazione degli studenti italiani – sono stati coinvolti oltre 920mila allievi della scuola primaria, classi II e V, circa 545mila della scuola secondaria di primo grado, classi III, e poco più di 953mila di scuola secondaria di secondo grado, classi II e ultimo anno – e le cose, per la Puglia, sono altalenanti. Per la scuola primaria è andata bene: la media nazionale del livello base in italiano, per le classi seconde, è stata del 72 per cento, del 70 in matematica, e in entrambi i casi i bambini pugliesi hanno dato risultati in linea.

Passando alla quinta elementare, il livello base è stato raggiunto dall’80 per cento di allievi in italiano, dal 66 per cento in matematica, e c’è stata una crescita in inglese (94 per cento nella prova di lettura, +2 punti percentuali rispetto al 2018; 85 per cento nell’ascolto, +6 punti percentuali rispetto al 2018). Anche in questo caso, i risultati dei bambini pugliesi sono stati molto vicini alla media nazionale. Alle medie il test Invalsi si tiene l’ultimo anno, e si è registrato nel 2022 l’arresto del calo in italiano e matematica riscontrato fra il 2019 e il 2021, mentre in inglese gli esiti sono stabili o in leggero miglioramento. La media nazionale è del 61 per cento in italiano, del 56 per cento in matematica, del 78 per cento nel reading in inglese e del 62 per cento nel listening. Confrontando queste cifre con quelle pugliesi, si nota che per l’italiano ci si ferma poco sotto il 60 per cento, per la matematica il risultato è analogo come lo è per il reading in inglese, mentre per il listening è di circa il 50 per cento. Le cose, però, cambiano radicalmente quando si cresce. Al secondo anno delle scuole superiori, allora, il 66 per cento degli studenti italiani ha raggiunto il livello base (-4 punti percentuali rispetto al 2019), il 54 per cento in matematica.

In Puglia non è andata proprio così: le competenze base in italiano le raggiungono meno del 60 per cento degli studenti del secondo anno delle superiori, in matematica non si arriva neanche al 50 per cento. Si cominciano a intravedere quelli che gli esperti di Invalsi chiamano “divari territoriali”, e sono in allargamento: “Gli allievi che non raggiungono il livello base in italiano superano la soglia del 40 per cento in tutte le regioni del Mezzogiorno, escluso l’Abruzzo – fanno notare – Sempre nelle stesse regioni si fermano al massimo al livello 2 fra il 55 e il 60 per cento, fino ad arrivare quasi al 70 per cento in Sardegna”. E continua a non andare bene per l’ultimo anno di superiori, in Puglia, anche se a livello nazionale si registra il fermo del calo in italiano e matematica riscontrato fra il 2019 e il 2021, e un leggero miglioramento per l’inglese, sia reading che listening. Il 52 per cento degli italiani hanno raggiunto il livello base in italiano, il 50 in matematica, il 52 in reading e il 38 in listening. Ecco, gli studenti alle prese con la maturità in Puglia questi risultati non li hanno raggiunti: in italiano il livello base è di meno del 45 per cento degli adolescenti, in matematica la cifra è poco meno del 40. Meno della metà di loro, quindi, è uscito dalle scuole superiori con una preparazione sufficiente, sia in italiano che in matematica, e pure in inglese (il livello base in reading è di poco più del 40 per cento, in listening precipita a circa il 25).

La Puglia si attesta al di sotto della soglia attesa dalle indicazioni nazionali. Insomma, non è andata benissimo, e conterà pure il fatto che gli studenti sono tornati per la prima volta in classe con più regolarità proprio nell’ultimo anno scolastico, dopo la burrasca della prima ondata pandemica che li ha costretti a seguire le lezioni in Dad. Per questo motivo le prove Invalsi, quest’anno, non sono state propedeutiche per la terza secondaria di primo grado e l’ultimo anno di secondaria di secondo grado (cioè per gli studenti che dovevano fare gli esami, ex terza media e maturità). C’è infine un altro dato da registrare, e stavolta parla bene, per la Puglia. È quello relativo alla dispersione scolastica, problema reso ancora più scottante dalla pandemia di Covid-19. Per quanto riguarda la dispersione “implicita o nascosta”, cioè relativa agli studenti che terminano il percorso scolastico, ma senza aver acquisito le competenze fondamentali, la Puglia segna il calo maggiore d’Italia: -4,3 punti percentuali rispetto al 2021, anno in cui c’era stato un balzo preoccupante causato dai periodi di sospensione delle lezioni in presenza. La cifra in Puglia supera comunque il 10 per cento (è del 12,2 per cento), su una media nazionale che invece è inferiore al 10. Ma è comunque un segnale importante, che indica una buona tenuta del sistema anche in quello che è stato il suo momento più complicato.

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