La notizia della visita dei “soliti ignoti” al podere di proprietà di Italo Magno, esponente del movimento Manfredonia nuova del quale è unico rappres
La notizia della visita dei “soliti ignoti” al podere di proprietà di Italo Magno, esponente del movimento Manfredonia nuova del quale è unico rappresentante in consiglio comunale, ha suscitato una caterva di reazioni di vario segno. Chi ha voluto vedere una matrice politica, un atto intimidatorio nei confronti dell’esponente politico di opposizione, chi ha riportato l’episodio ad una “normale” attività delinquenziale come purtroppo accade spesso in città come nelle campagne.
Intanto l’incursione distruttiva comunque la si voglia classificare e interpretare, va esecrata a prescindere e senza mezzi termini. In effetti in questi ultimi tempi vi è stata una recrudescenza di atti barbari nei confronti di qualunque cosa attinente al patrimonio privato ma anche pubblico. Tante di quelle incursioni sono state denunciate alle forze dell’ordine che procedono nelle indagini per arrivare alla identificazione dei responsabili cosa del tutto non facile; ma tante altre non vengono neanche segnalate. La casistica è molto folta.
E’ pertanto apparso quanto meno prematuro in attesa delle indagini dei carabinieri, la presa di posizione di Manfredonia nuova nell’etichettare tout court l’episodio come atto espressamente rivolto all’esponente politico, qualificandolo come “intimidatorio”, attentato alla “libertà”, alla “democrazia” e via dicendo. Lo stesso Magno avalla tale interpretazione allorquando precisa che <dalla mia campagna non è stato rubato nulla> osservando come <nessun ladro passa il tempo dopo aver strappato appositamente una telecamera, cercare di demolire una fontana, non lasciano un taglio fatto con una accetta su una grossa pianta grassa> e che <ho messo due giorni prima di denunciare alla cittadinanza per essere sicuro di quello che sospettavo>.
Sui social sfilza di commenti. Numerosi gli attestati di solidarietà a Italo Magno, ma anche annotazioni volte ad escludere la portata politica. Come: “non si può dire atto intimidatorio, ogni giorno le case di campagna vengono visitate da gente in cerca di ripari e da mangiare o merce da vendere”; “sono episodi che succedono tutti i giorni in tutti i posti del mondo”; “quanta gente per bene e politici subisce attacchi se non più gravi rimanendo in silenzio ma denunciando l’accaduto alle autorità competenti senza strumentalizzare”.
Perentoria la nota del segretario cittadino PD, Giuseppe Trotta: <Non so – rileva – se Manfredonia Nuova sia consapevole della gravità inaudita delle parole che usa.
Se qualche atto grave ai danni del consigliere Magno è stato compiuto, a nulla servono comunicati così gravi e sconclusionati se non a cercare in tutti i modi di inasprire il confronto politico e tenere alta la tensione (ma cui prodest?) in una comunità che avrebbe invece bisogno di un confronto serrato ma leale per individuare soluzioni ai propri problemi. Dovrebbero essere interessate le forze dell’ordine e solo a seguito di elementi quantomeno indiziari di una riconducibilità di tale atto all’attività politica del consigliere Magno sarebbero legittimi e sensati sproloqui del genere”.
L’aspetto più sconfortante e preoccupante è che di episodi di questo genere ma purtroppo anche di più gravi che coinvolgono spesso l’incolumità delle persone, continueranno ad accadere anche per la poca attenzione specifica prestata dalla politica.
Michele Apollonio
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