NON E' UNA BATTAGLIA, MA LA DIFESA DI UN DIRITTO

Cinque Sindaci, cinque comunità, cinque pezzi di un territorio che non riesce più a reggere e soddisfare la domanda di cure sanitarie da quando l’ospe

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Cinque Sindaci, cinque comunità, cinque pezzi di un territorio che non riesce più a reggere e soddisfare la domanda di cure sanitarie da quando l’ospedale San Camillo De Lellis ha perso una serie di servizi senza la reale “compensazione” e rimodulazione degli stessi, come invece previsto dal poco condiviso “Piano di riordino sanitario” messo a punto dalla Regione Puglia.

L’esordio del Sindaco di ManfredoniaAngelo Riccardi, da sempre pugnace nella tutela della salute pubblica, ha sbaragliato il campo da fraintendimenti, strumentalizzazioni ed interpretazioni: “Questa non è una battaglia di campanile e nemmeno una contrapposizione personale verso alcuno. E’, piuttosto, la difesa di una struttura sanitaria che non si pretende divenga un Policlinico ma che purtroppo assume sempre più l’aspetto di un posteggio per taxi: ci arrivi e ti trasportano da qualche altra parte, qualunque possa essere la patologia accusata”.

Ieri, giovedì 19 settembre, l’Auditorium di Palazzo Celestini a Manfredonia ha ospitato l’assemblea congiunta di cinque Consigli Comunali e si è riempito dei componenti le Assisisi Consiliari dei Comuni di Manfredonia,MattinataMonte Sant’AngeloVieste e Zapponeta. Tutti insieme per cercare una linea unitaria, che non fosse censoria tout court ma propositiva.

Una linea raggiunta senza eccessivi sforzi, messa nero su bianco con un documento condiviso che chiede sostanzialmente un incontro urgente con il Presidente della Regione PugliaNichi Vendola, al fine di: • “migliorare le condizioni operative delle strutture realizzando più funzionali e integrati servizi socio-sanitari di poliambulatori specialistici e di presidi territoriali di primo soccorso in tutto il comprensorio; potenziare le prestazioni di emergenza, con servizi continui di autoambulanza e il ripristino del servizio di elisoccorso” (quest’ultimo riferito a Vieste, ndr); • “ridurre significativamente il crescente fenomeno delle eccessive liste di attesa incrementando l’efficienza delle strutture e la valorizzazione delle risorse, superando la carenza di personale e di strumentazione”; • “porre in essere un’azione coordinata di amministratori e di personale sanitario per realizzare un servizio che, attraverso il valore delle singole prestazioni, offra garanzie di qualità e di doverosa efficienza di sistema, in grado di corrispondere all’inderogabile diritto alla salute dei cittadini”.

Prima della firma sul documento i cinque Sindaci hanno evidenziato le gravi difficoltà per un territorio, quale è il nostro, che ai suoi centomila residenti circa vede aggiungersi nei mesi estivi una popolazione che ne fa lievitare il totale di almeno tre-quattro volte. Promesse ed impegni formali presi dalla Regione e fin qui disattesi, che prostrano le cittadinanze costringendo un po’ tutti a corse precipitose in altre strutture ospedaliere, a volte anche al di fuori della regione stessa. Occorrono risposte, occorre collaborazione, occorre uno sforzo comune, occorre tenere nel debito conto cinque comunità che chiedono solo una cosa: rivedere con maggiore attenzione le determinazioni del “Piano di riordino sanitario”.

Matteo Fidanza Ufficio Stampa e Comunicazione – Città di Manfredonia

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