Dall'1 al 7 marzo sarà possibile visitare, nel chiostro di Palazzo San Domenico, la 4^ Mostra Collettiva Nazionale di Pittura Contemporanea “Diomedes
Dall’1 al 7 marzo sarà possibile visitare, nel chiostro di Palazzo San Domenico, la 4^ Mostra Collettiva Nazionale di Pittura Contemporanea “Diomedes 2013”.

L’arte infonde grandi emozioni, esalta; la cultura e l’arte pittorica ispirano e si alimentano di forti sentimenti; tutte le opere sono poesia perché ognuna di esse – dalle più innocenti che sanno d’antico a quelle più meditate per ricchezza d’ispirazione – si propone come lettura di desideri, d’inquietudini, di aspirazioni. In più, ogni opera d’arte è messaggio e testimonianza, impulso e insegnamento a ricercare, prediligere e onorare quel che nella vita conta veramente.Nella lettura delle opere d’arte mi lascio certo guidare dall’occhio educato alla comprensione dei significati, ma anche – soprattutto, per meglio dire – dalla suggestione delle allegorie, dal fluttuare dei desideri, dalla carica espressiva di cromatismi e segni consegnati alle tele: che sono poi le parole e i sentimenti degli artisti, colti nel momento ‘giusto’ per l’ascolto, l’intuizione, l’interpretazione.
I dipinti ispirati al personaggio-artista (e all’uomo) Lucio Dalla, proiettato su terrazzi di fantasia, su linee tradizionali o sui caratteri dominanti della figurazione, descrivono e propongono atmosfere da lasciare in una nicchia di cristallo.
Una selezione di pittura contemporanea è chiamata al non facile compito di raffigurare, con la massima libertà tematica e tecnica, il ‘nostro’ Gargano. Non si tratta di perseguire itinerari d’élite; né, al contrario, di porsi come esaustivo avamposto di rappresentanza istituzionale (o anche solo ufficiale) nel panorama della produzione pittorica italiana. La rassegna si presenta bensì come un variegato mosaico di aggregazioni regionali e di plurali estrazioni artistiche, le une e le altre tese a produrre un immediato impatto nel pubblico, ‘profano’ o smaliziato che sia.
Il chiostro di Palazzo San Domenico è pronto ad accogliere i nuovi ambasciatori dell’arte: provenienze geografiche e culturali diverse consentono apprendimenti che si prolungano oltre la mera ‘pellicola’ visiva; splendide vocazioni si vestono ora di timida, ora d’espressiva elegia, un manto di luce riverbera dalla tavolozza e suggerisce, con i colori, flussi di coscienza e conoscenza.
Questo luogo così carico di significati diventa così un contenitore di riflessioni, ma anche il palcoscenico d’uno spettacolo di vasto impegno etico, sociale e culturale, grazie anche all’impegno di Vittorio D’Ambrosio, presidente del Centro Culturale “Diomedes”; di Antonio Conoscitore, coordinatore della mostra e dello staff che a vario titolo vi collabora. Tutte figure in possesso di un prezioso tesoro: che è il loro cuore, pulsante all’unisono con questa meravigliosa terra. Il mito di Diomede abbraccia teneramente Manfredonia, cittadina i cui orizzonti si perdono nelle calme acque di un azzurro infinito, mentre sulla sponda del suo mare la risacca getta ciò che rimane del naufragio delle attese. Dall’Isola di San Nicola affiorano ombre lontane: le diomedee appaiono per un inchino sulla tomba del loro eroe.
Alle Isole Tremiti, dove tutto è ‘trasparente’ come il mare, Lucio Dalla ha trascorso tanti suoi giorni in compagnia della musica e del vento, assaporando ogni istante di un’esistenza colma di tradizioni semplici ma corpose come la buona cucina pugliese. Il gusto della Puglia, del Gargano in particolare, era apprezzato dal grande artista, che molto amava circondarsi dell’affetto della gente di qui, spontanea e serena come un raggio di sole che oggi sembra stentare a scaldarci. Sicuramente adesso Lucio possiede un paio di ali bianchissime, come le vele della sua barca, a bordo della quale mi piace ancora immaginarlo come ‘direttore’ di un’orchestra di suoni (e di colori).
Omaggio al Gargano, Onore a Lucio Dalla.
Giuliana Grilli


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