Ospedali trascurati ma ben pubblicizzati

”ABBIAMO ospedali sguarniti di personale, si chiudono reparti su tutto il territorio, abbiamo tante strutture fatiscenti con macchinari obsoleti, vedi

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”ABBIAMO ospedali sguarniti di personale, si chiudono reparti su tutto il territorio, abbiamo tante strutture fatiscenti con macchinari obsoleti, vedi l’esempio del san Camillo di Manfredonia, ma la giunta regionale spende 1,4 milioni di euro per pubblicizzare la sua attività nel settore sanitario tramite “Apulia Film Commission””. E’ il quadro non certamente nuovo, esposto tante volte con accorate proteste della gente, che tratteggia il vicepresidente dell’assemblea regionale, Giandiego Gatta, in una interrogazione diretta al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’assessore regionale all’industria turistica e culturale, Loredana Capone.

UNA SCELTA a dir poco insensata <considerato che – rileva Gatta – le risorse provengono dalle maglie dell’Aress> l’Azienda cioè strumentale della Regione, sottoposta alla vigilanza della Giunta regionale, con compiti di supporto tecnico-operativo per la programmazione sanitaria regionale, per il controllo di gestione e conseguente monitoraggio dell’equilibrio economico del Servizio sanitario regionale (SSR), per la valutazione comparativa dei costi e della qualità dei servizi sanitari. Insomma, convegni e film invece di interventi sanitari?

“TRA LE ATTIVITA’ del Piano di comunicazione – rivela Gatta – ci sarebbero convegni e seminari, oltre alle 10 produzioni audiovisive a cura di Afc che dovrebbero raccontare quanto realizzato dalla Giunta regionale. Il che, chiaramente, si presta a valutazioni di merito e di opportunità: è evidente che si tratta di una iniziativa elettorale e propagandistica. Potremmo dire, a riguardo, che c’è ben poco da pubblicizzare in positivo – stigmatizza – e questo i cittadini-pazienti lo sanno bene: lo vivono tutti i giorni, quando devono andare in altre regioni per curarsi perché le liste d’attesa sono infinite, lo sanno quando c’è carenza di personale e vengono sospesi alcuni servizi ed i ricoveri; lo sanno quando devono curarsi e sono costretti a lunghe trafile burocratiche per prenotazioni e pagamenti che si aggiungono al dramma della malattia. Una realtà ben nota come attestano le recenti rimostranze della popolazione di Manfredonia, ma ogni qual volta la evidenziamo – annota Gatta – sollecitando provvedimenti risolutivi, la risposta è sempre la stessa: “non ci sono soldi””.

UNA CONTRADDIZIONE in termini inammissibile. In un momento in cui la politica mostra tutte le sue défaillance, quest’altra iniziativa del governo regionale non aiuta, ma acuisce il malcontento della gente sempre più vessata. I soldi per la propaganda da dove escono? Non si potevano impiegare più proficuamente per sanare almeno qualcuna delle tante crepe che affliggono gli ospedali?

LE DOMANDE se le sono poste all’associazione socio politico culturale “Libero impegno”: “Siamo pronti – afferma Peppino Falcone – alla battaglia. Già in passato abbiamo affrontato questo tema, ma a parte poche adesioni, è mancata la speranza di una maggiore e fattiva solidarietà dei cittadini. Siamo pronti a riprendere la battaglia sia alla politica che alle istituzioni preposte”.

Michele Apollonio

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