Xylella, l’allarme di Coldiretti e Unaprol: “Potrebbe infettare tutte le regioni del Mezzogiorno”

Sorvolo in elicottero di 45 minuti su 165 chilometri di area infetta da Xylella, una strage di ulivi vista dall'alto che ha cambiato il volto del paes

Doppia vita dei farmaci anti-colesterolo: le statine ‘affamano’ le cellule del cancro
Ucraina, Zelensky: ‘Difenderemo il Paese con o senza partner’
Massimo Curci condannato in appello: 4 anni e 4 mesi all’ex vicepresidente del Foggia
Sorvolo in elicottero di 45 minuti su 165 chilometri di area infetta da Xylella, una strage di ulivi vista dall’alto che ha cambiato il volto del paesaggio del Salento. Lo rende noto Coldiretti Puglia in occasione del sopraluogo aereo effettuato dal presidente Nazionale Ettore Prandini e dal Ministro delle Politiche Agricole, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio in elicottero nell’area infetta da Xylella. 

Non solo verso Nord, la Xylella vira a Ovest a pochi chilometri da Matera con i nuovi casi di contagio in provincia di Taranto dove ben 6 ulivi sono stati infettati a Montemesola e 1 a Crispiano, in totale altri 124 ulivi positivi che si aggiungo ai 348 delle comunicazioni precedenti, denuncia Coldiretti Puglia. “Dopo anni di errori, incertezze e scaricabarile – ha denunciato il presidente di Coldiretti Prandini – occorre un deciso cambio di passo con l’importante approvazione in Parlamento del Decreto emergenze, profondamente modificato rispetto all’impostazione iniziale, per sostenere gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia, anche grazie all’individuazione di varietà resistenti come il Leccino. Si deve quindi intervenire – ha concluso Prandini – per fermare il dilagare della malattia mentre nelle aree infettate occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, come innesti e sovrainnesti con varietà resistenti”. 

Intanto, la scorsa settimana l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha certificato che ancora non esiste una cura per eliminare la Xylella. A oggi la situazione è tragica e coinvolge non solo un’intera filiera ma tutto il tessuto economico e sociale di una regione che produce circa il 50% dell’olio extravergine d’oliva italiano. I numeri parlano chiaro: 21 milioni di piante infettate su quasi 800mila ettari del territorio pugliese per un danno stimato di oltre 1,2 miliardi di euro. 

“Il rischio è che in breve tempo possa essere infettato tutto il Mezzogiorno, a partire da Basilicata, Calabria, Campania e Molise da cui, secondo i dati Ismea 2019 con la media delle ultime 4 campagne, è arrivato il 68% dell’olio italiano – spiega David Granieri, presidente di Unaprol, Consorzio olivicolo italiano – Dopo anni di immobilismo e colpevoli ritardi delle istituzioni serve una duplice strategia che proceda parallelamente: fermare il contagio e sostenere gli agricoltori, stremati dalla burocrazia, nelle operazioni di espianto e reimpianto creando sistemi sostenibili nelle zone infette”.

COMMENTI

WORDPRESS: 0