Regione Puglia vara edizione 3.0 del Reddito di dignità

La Giunta regionale della Puglia ha approvato una delibera per individuare i nuovi target specifici a cui orientare la misura regionale di sostegn

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La Giunta regionale della Puglia ha approvato una delibera per individuare i nuovi target specifici a cui orientare la misura regionale di sostegno al reddito, il Reddito di Dignità (ReD). Lo annuncia la Regione Puglia evidenziando che il ‘ReD 3.0’ si rivolgerà solo a coloro i quali non abbiano i requisiti per presentare la domanda del Reddito di Cittadinanza, ovvero per i quali il Reddito di Cittadinanza non fornisca risposte adeguate.

Inoltre, in determinati casi, sarà possibile consentire le ammissioni d’ufficio a ReD in presenza di specifiche situazioni di fragilità: per esempio nel caso di un disabile adulto senza supporto familiare, di una donna vittima di violenza e senza nucleo familiare di sostegno, di persone senza dimora o dimora fittizia presso il Comune. La Regione precisa che si è cercato di assumere a riferimento per il ‘ReD 3.0’ anche altre tipologie di persone che versano in condizione di grave fragilità economica e che – per i requisiti fissati dalla legge sul Reddito di Cittadinanza – sarebbero stati estromessi dal RdC: a parità di Isee pari a 9.360 euro potranno presentare in Puglia la domanda anche coloro che non hanno gli ultimi due anni continuativi di residenza in Italia (come gli immigrati regolarmente soggiornanti, ma anche e soprattutto gli italiani emigrati all’estero che rientrano dopo un periodo di lavoro o una vita trascorsa oltreoceano).

La Giunta pugliese, prosegue la nota, ha scelto di rendere più facile l’accesso e più favorevole la determinazione del contributo economico anche per le famiglie numerose e le famiglie con almeno tre figli minori, che per la scala di equivalenza utilizzata dalla legge e per le modalità di calcolo del beneficio, non avrebbero potuto accedere al RdC ovvero che, pur avendo presentato domanda, si vedono restituire importi ricalcolati davvero bassi.
Tutti coloro che riceveranno il ‘ReD 3.0’ dovranno svolgere un tirocinio, oppure un lavoro di comunità a beneficio del proprio nucleo, del proprio condominio, del proprio quartiere o della propria comunità di riferimento.

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