LA PESCA DEL ROSSETTO E LE REGOLE COMUNITARIE

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Nei giorni scorsi si sono svolti una serie di incontri, che si sono aggiunti ad altri già effettuati nel recente passato, per continuare a mantenere in contatto l’Amministrazione comunale con i pescatori di Manfredonia, ascoltare le difficoltà lamentate dalla marineria sipontina e, per quanto possibile, provare a risolverle.

La numerosa presenza di capi barca, commercianti e operatori vari, presenti all’incontro convocato dall’assessora Innocenza Starace, venerdì 25 gennaio scorso presso Palazzo della sorgente, è la più evidente dimostrazione che ci sono problemi e che questi sono considerati seri dalla marineria sipontina. La taglia minima del pescato, le dimensioni delle maglie delle reti, il rigetto in mare del pesce di scarto, il giornale di bordo elettronico e chi più ne ha più ne metta, sono i problemi comuni a tutta la categoria, da Nord a Sud, ma, a Manfredonia, ce n’è un altro e riguarda il rossetto. L’obiettivo della legislazione vigente è fare in modo che la pesca sia sostenibile e responsabile, rispettando il ciclo riproduttivo delle varie specie di pesce. Gli stadi giovanili, dunque, sono diventati inviolabili, perché occorre dar modo alle larve di svilupparsi e di diventare i futuri riproduttori che popoleranno i nostri mari. Secondo il Regolamento 1967 del 2006 sulla pesca nel Mediterraneo, anche il rossetto è una specie ‘a rischio’.

“Il piano di gestione – ha spiegato il capitano Silvio Del Casale, presente all’incontro – prevede limiti e vincoli. Esso è una sorta di sperimentazione, che dura per tre anni. Se i riscontri sono positivi, ci si può spingere ad immaginare misure permanenti nel tempo ma, se già nel corso del primo anno, nessuno si avvale della possibilità concessa, è facilmente prevedibile che questa possa terminare negativamente”.

“Temo che la sperimentazione del rossetto – ha esordito l’assessora alle Attività produttive, Innocenza Starace – non si stia sviluppando come augurato e la nota odierna, inviata dal comandante della Capitaneria di porto al Ministero competente, rinforza questa sensazione”. Il capitano di fregata Silvio Del Casale ha scritto, infatti, che nessun pescatore sipontino ha provveduto al ritiro dei permessi ottenuti per la pesca del rossetto, ciò equivale a dire che nessuno è andato a pesca del rossetto. Nunzio Stoppiello, sempre vicino alla marineria, ha fatto presente la cruda realtà: la Liguria ha già chiesto anche la sperimentazione della pesca del bianchetto; un’evoluzione, si passi il termine, che è lontana anni luce da quella di Manfredonia, ancora ferma all’eventuale ritiro del permesso per il rossetto. “Abbiamo lavorato tanto, Amministrazione e operatori del settore, per cercare soluzioni alle stringenti norme volute dall’Europa, abbiamo ottenuto l’autorizzazione necessaria e oggi, invece,  ci troviamo a dover affrontare questa situazione inedita. La categoria tutta, quindi, è ancora interessata a questa sperimentazione?”; la domanda secca della Starace.

Il rossetto si pesca prevalentemente con il bel tempo e ciò, in questo periodo dell’anno, non è sempre possibile. “Durante la pesca del rossetto è proibita la detenzione a bordo di un secondo attrezzo da pesca”, dice la Commissione Europea. Le imbarcazioni che escono per pescarlo, quindi, non possono avere a bordo gli strumenti di cattura utili per altre specie di pesci, perciò nessun pescatore vuole arrischiarsi nell’andare a pesca di rossetto perché, se non se ne trova, occorre per forza ritornate a terra, sbarcare le reti per il rossetto, montare quelle ‘normali’ e uscire di nuovo per mare. Un dispendio di tempo, energie, carburante e soldi, che è ritenuto insensato.

“Chiederemo una modifica al Ministero, innanzitutto, perché essa sia discussa in sede comunitaria, motivando tale richiesta e inviandola anche alla Capitaneria di porto per il proprio parere. Resta fondamentale, però, che i voi pescatori ritiriate i permessi ottenuti e vi dedichiate, in misura maggiore rispetto ad oggi, al rossetto. Aiutiamoci a vicenda, se vogliamo essere aiutati”, la conclusione dell’assessora Starace.

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia

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