La soffitta “d’oro” di Massimo Curci scoperta dai finanzieri. Proprietà e polizze attribuite a parenti prestanome

Massimo Curci torna a dominare le cronache locali. Dopo le anticipazioni di ieri sulle perquisizioni della Guardia di Finanza nelle proprietà dell’ex

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Massimo Curci torna a dominare le cronache locali. Dopo le anticipazioni di ieri sulle perquisizioni della Guardia di Finanza nelle proprietà dell’ex vicepresidente del Foggia Calcio, sono ora emersi maggiori dettagli sull’operazione coordinata dalla Procura del capoluogo dauno. Nella soffitta di una delle ville riconducibili al commercialista di Carapelle, i berretti verdi hanno recuperato scatoloni con dentro il suo “tesoro”. Circa 4 milioni di euro così ripartiti: vaglia postali per 1 milione e 300 mila euro, assegni postdatati per 2 milioni e mezzo di euro e contanti per 170mila euro. A tutto questo vanno aggiunti i 50 orologi della nota marca Rolex.

Dal decreto di perquisizione della Procura è emerso che l’ex vicepresidente del Foggia Calcio attribuì fittiziamente la titolarità di polizze assicurative alla madre, alla moglie, al figlio e al fratello. Oltre alle polizze, Curci intestò la proprietà di tutti gli immobili al figlio mediante atto di donazione.

Le polizze assicurative di circa 20 milioni di euro (non oggetto di sequestro) avevano lo scopo di “eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniale” nell’ambito di un “disegno criminoso” ben definito. Proprio questi movimenti sospetti, oltre al via vai della moglie di Curci, beccata spesso dalle telecamere mentre si recava a casa dei genitori con dei borsoni, hanno riacceso i riflettori sul commercialista di Carapelle, agli arresti dal dicembre 2017 per l’operazione Security.

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