Fa a pezzi casa venduta all’asta

Per dispetto fa a pezzi l’appartamento venduto all’asta. Praticamente sono rimasti i muri perimetrali, anch’essi danneggiati, dell’appartamento posto

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Per dispetto fa a pezzi l’appartamento venduto all’asta. Praticamente sono rimasti i muri perimetrali, anch’essi danneggiati, dell’appartamento posto al piano ammezzato di una palazzina di due piani sita in via Santa Restituta, nella zona residenziale di Monticchio. Probabilmente se non ci fossero stati altri inquilini, sarebbero stati buttati giù anche quelli, tanta è stata la veemenza e la furia con le quali gli ormai ex proprietari si sono impegnati a distruggere tutto quanto potesse concorrere a rendere abitabile l’alloggio: infissi e tapparelle asportati, pavimenti e muri interni danneggiati, sanitari rotti, impianto elettrico con annessi strumentazioni (dal citofono agli interruttori) strappati, scale frantumate, persino le piante in giardino sradicate e relativi contenitori infranti. Una devastazione condotta con metodica determinazione e consapevole livore. Insomma, una abitazione ridotta ad un ammasso di macerie, manco fosse passato un terremoto.
Una vicenda raccapricciante e insieme penosa per le tante implicazioni di ordine economico e umano che richiama, entrati in collisione fra loro: la crisi economica sempre più dirompente (Manfredonia è tappezzata dappertutto di “Vendesi”), la rabbia di chi si è costruita una casa e l’ha dovuta perdere, la delusione e l’afflizione di chi aveva acquistato quell’appartamento e sperava di abitarci. Un insieme di sentimenti contrastanti finiti nelle macerie e nella polvere di un alloggio rimasto desolata e incolpevole vittima.
Protagonisti dunque di questa storia singolare nella sua evoluzione ma comune a tante altre simili, Michele Rinaldi, imprenditore con difficoltà economiche con creditori insoddisfatti che si sono rivalsi sui suoi beni; Mario Bruno, un sott’ufficiale della marina trasferitosi a Manfredonia con la giovane moglie in attesa di quattro mesi. Quella casa l’hanno acquistata all’asta tenutasi presso il tribunale di Foggia attraverso un legale. Un caso quindi che la giovane coppia si sia trovata sulla strada perigliosa di Rinaldi. Avrebbero potuto essere altri.
Evidentemente la perdita della casa in quel modo coatto, deve aver fatto perdere i lumi della ragione all’imprenditore che ha sfogato la sua rabbia e la sua disillusione nel modo innanzi detto. Forse non rendendosi conto di aver aggiunto danno al danno. Ma è andato anche oltre. Allorquando l’ufficiale giudiziario è andato con la signora Bruno per prendere possesso della casa, sono stati accolti con insulti e minacce tanto che è stato necessario richiedere l’intervento della polizia di Stato che ha provveduto, tra l’altro, a sequestrate il fucile che Rinaldi deteneva con regolare porto d’armi.
Il legittimo nuovo proprietario dell’immobile, ha dato pertanto mandato all’avvocato Angelo Salvemini di sporgere denuncia querela nei confronti di Rinaldi, nonché di recuperare i danni subiti che un tecnico appositamente incaricato, ha quantificato in 60mila euro.
Una vicenda che avrebbe probabilmente potuto prendere una piega meno dirompente se il tribunale, prima di cedere l’immobile, si fosse accertato che era stato liberato da eventuali inquilini.
m. ap.

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