Scuola, assegnazioni al nord:su 1.000 in esodo a casa solo 58

Su circa 1000 istanze di conciliazione, solo 55 docenti pugliesi della scuola primaria torneranno a casa: «una colossale e costosissima presa in giro

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Su circa 1000 istanze di conciliazione, solo 55 docenti pugliesi della scuola primaria torneranno a casa: «una colossale e costosissima presa in giro da parte di Ministero e Governo che pagheranno tutti i cittadini». A denunciarlo è il segretario della Uil-Scuola Gianni Verga. I dati, spiega, «fanno cadere le braccia: in Puglia e per la Puglia sono state presentate oltre 1.000 istanze di tentativi di conciliazione, di queste solo 519 sono state prese in considerazione e 148 accettate. Ebbene, i docenti della scuola primaria che potranno tornare in Puglia saranno solo 55 Gli altri 118 che hanno avuto il “privilegio” di veder accolta la propria richiesta di conciliazione, saranno trasferiti solo di qualche chilometro. Oltre al danno, quindi, la beffa di dover ricominciare a trovare casa. Un danno non solo morale, ma soprattutto economico, per tante famiglie pugliesi, che così subiscono l’ennesima, inaccettabile umiliazione da parte di un Ministero e di un Governo che si celano dietro un non ben definito algoritmo per fare il bello e il cattivo tempo gravando sulle tasche dei lavoratori». Altrettanto grave, secondo la Uil, è il fatto che «la maggior parte delle istanze di conciliazione – prosegue Verga – finiranno nelle aule dei Tribunali. Per non aver rifatto subito le operazioni sbagliate, tutte le situazioni che si andranno a risolvere da questo momento in poi – spiega – avranno sempre dei contro interessati. Ciò significa altri costi legali a danno della comunità».

La mobilitazione lanciata in Puglia contro l’«esodo» dei docenti al Nord scuote anche la politica. «Non possiamo restare indifferenti di fronte all’esodo degli insegnanti che, soprattutto dal Mezzogiorno, stanno raggiungendo in queste ore – dice Marco Lacarra, consigliere regionale e segretario del Pd – le sedi a loro destinate dal piano di mobilità straordinario previsto dalla legge 107. Di concerto con i parlamentari Pd pugliesi, si inserisca nella legge di stabilità un provvedimento che aiuti ad evitare il trasferimento di massa e che favorisca la collocazione dei docenti di sostegno nelle province di appartenenza o quantomeno in ambito regionale, considerata la disponibilità delle cattedre». «Un danno dalle dimensioni inimmaginabili il cui prezzo più alto – aggiunge Ernesto Abbaterusso, consigliere Pd – sarà pagato da tutti quegli insegnanti che dopo aver prestato servizio per anni, nel più totale precariato, si vedono oggi ricompensati con un biglietto di sola andata verso altre regioni». «L’ipocrisia dei politici locali del Pd in merito ai disastri causati da “La Buona scuola” – replicano i consiglieri regionali M5S e il deputato Giuseppe Brescia – sembra non conoscere confini. Parliamo di una legge sostenuta e pensata da un governo Pd ed oggi al danno si aggiunge la beffa sottoforma di dichiarazioni di solidarietà e impegni ad “aggiustare le cose” da parte di politici che sono iscritti al Pd e che nel caso peggiore, quello dei parlamentari locali, quella legge l’hanno addirittura votata: Finocchiaro, Latorre, Tomaselli, Mongiello, Ginefra, Mariano, Massa, Boccia, Cassano, Grassi, Ventricelli, Vico, Bordo, Pelillo e Capone».

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