Energas, Manfredonia Nuova: “Progetti pieno di incongruenze. Solo sviste?”

Quando leggi documenti “tecnici” di progetti come quello dell’insediamento industriale dell’impianto di stoccaggio costiero di GPL, della società ENE

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Quando leggi documenti “tecnici” di progetti come quello dell’insediamento industriale dell’impianto di stoccaggio costiero di GPL, della società ENERGAS SpA, e noti delle incongruenze come quelle che seguono ti chiedi subito se gli Enti preposti all’analisi ed all’approvazione di tali documenti abbiano letto la documentazione con la dovuta attenzione.

Vediamo perché.

  • Cronistoria degli incidenti causati dal GPL. Nel Rapporto di Sicurezza del 28.10.1997, da pag. 111 in poi vi è l’elenco degli incidenti causati dal GPL in tutto il mondo dal 1939 al 1985. Nel nuovo rapporto di sicurezza di Maggio 2015 rev-2 questo elenco anziché essere aggiornato sino alla data odierna è stranamente scomparso. Vengono inoltre presi in considerazione gli effetti degli incidenti causati da perdite modeste di GPL, mentre nulla viene detto a riguardo di incidenti importanti o di attacchi terroristici (vedi Lione-Francia giugno 2015) agli impianti. La Valutazione di Sicurezza a riguardo del progetto ENERGAS non deve contemplare solo gli eventuali “incidenti” causate da perdite incidentali e involontarie, essa deve assolutamente considerare anche atti di sabotaggio e terrorismo non solo all’impianto di stoccaggio ma anche ai mezzi di trasporto come auto e ferro cisterne. Eventi che allo stato attuale della situazione geo-politica mondiale devono essere presi seriamente in considerazione.

  • Le distanze dagli aeroporti. Sempre nel Rapporto di Sicurezza del 1997 a pag. 122 in relazione alla distanza dal più vicino aeroporto si scrive: Aeroporto Foggia-Amendola a circa 40 Km, non è una svista. Con la dicitura Foggia-Amendola si ammette indirettamente la conoscenza dei due siti aeroportuali della provincia di Foggia ovvero l’Aeroporto civile Gino Lisa a circa 30 Km e quello Militare del 32° Stormo di Amendola a meno di 5 Km. L’importanza strategica di questo Aeroporto nella NATO è elevatissima; esso è infatti un aeroporto militare “operativo” nonché sede del sistema di difesa con velivoli telecomandati a distanza (droni).

Nell’”Aggiornamento Studio di Impatto Ambientale” del settembre 2013, nonostante i 16 anni passati dalla presentazione del primo documento a pag. 125 si confermano i dati dei documenti di 16 anni prima.  Nel rapporto di sicurezza del maggio 2015 il riferimento alle distanze del più vicino aeroporto è stranamente scomparso.

  • Il dilemma dello scambiatore o rigassificatore. Come abbiamo appurato, dal nostro studio, il GPL arriverà a bordo di navi gasiere con capacità di carico sino a 25.000 tonnellate. Esso sarà stivato allo stato liquido in speciali serbatoi alla temperatura di -42°C. Veniamo al dunque: a cosa serve lo scambiatore o rigassificatore? Quest’impianto è fondamentale per  scaricare il GPL liquido dalla nave al deposito; per questa operazione il GPL deve essere portato dalla temperatura di -42°C a quella di circa 0/2°C; per riscaldare parzialmente il GPL liquido si usa questa macchina che lo “riscalda” utilizzando l’acqua del mare. Il “Delta Termico” (si chiama così la differenza di temperatura tra l’acqua di mare in entrata nello scambiatore e quella in uscita) ha un importante impatto sull’ambiente marino (vedasi le esperienze di impianti simili che stanno causando notevoli danni all’eco-sistema marino), ebbene di tutto ciò non vi è menzione in nessun documento. Anche tutto il sistema di clorazione e di pompaggio dell’acqua di mare per alimentare lo scambiatore altera l’ecosistema; si forma tanta schiuma che è il risultato della clorazione e della distruzione di tutti i sistemi cellulari presenti nell’acqua sottoposta a stress meccanico e termico, in parole povere si distrugge la microfauna e microflora marina. Oltretutto, nel rapporto di sicurezza del 1997 dello scambiatore-rigassificatore non c’è traccia. Nella Valutazione di Incidenza del giugno 2000 dello scambiatore c’è menzione a pag. 20, a pag. 154 e a pag. 180 in relazione alle opere da realizzare sul pontile “Alti Fondali” del porto industriale; sono descritte sinteticamente le fasi del sistema di scarico e carico del GPL da e su navi gasiere. Nel Rapporto preliminare di Sicurezza di maggio 2015 lo scambiatore “a Terra” scompare perché, è scritto, si utilizzeranno allo scopo gli scambiatori a bordo delle navi gasiere, come se questa soluzione eliminasse tutti i danni su citati. In tutti i documenti studiati non vi è neanche un minimo riferimento a riguardo delle variazioni di temperature dell’acqua utilizzata e di tutti gli effetti dei processi di clorazione, pompaggio e scambio termico sull’ecosistema marino.

  • Dismissione dell’impianto. Anche su questo tema le indicazioni trovate in alcuni documenti sono superficiali ed ambigue. L’Azienda prevede una durata dell’impianto tra i 30 e i 50 anni precisando che divergenze da queste indicazioni potranno verificarsi se le politiche energetiche nazionali e Comunitarie o gli scenari mondiali cambieranno. Segnalano che provvederanno allo smantellamento degli impianti ma non quantificano i costi di tale operazione né si parla di un accantonamento preventivo delle somme necessarie per i lavori di smantellamento e ripristino delle aree. Ci farebbe piacere sapere anche come intendono riportare l’area allo stato naturale dopo aver “gettato” migliaia di tonnellate di cemento armato sul terreno carsico per costruire le fondamenta dei serbatoi. Da cittadino italiano non sarei contento se ancora una volta dovesse intervenire lo Stato per effettuare questi lavori visto che l’impianto gode, già nella fase di insediamento, di importanti agevolazioni.

Ai comuni mortali sviste di questa entità non sarebbero state possibili. Ancora una volta siamo di fronte all’evidenza che nel nostro bellissimo Paese le leggi non sono uguali per tutti. Ci auguriamo che chi di dovere intervenga per bloccare questa ulteriore ed evidente violenza alla popolazioni residente ed all’ambiente.

Osservazioni finali.

Tutta la popolazione sa che l’ENERGAS non è una priorità per la città di Manfredonia. Il suo impatto sull’occupazione e sull’economia locale è minimo. Di contro, la valutazione di aspetti negativi, a cominciare dai rischi alla sicurezza ed alla perdita di posti di lavoro (pesca, turismo, balneazione) e di opportunità di sviluppo eco-sostenibili, è enorme. Come tutti sappiamo, Manfredonia ha “già dato” e sta ancora pagando le conseguenze sulla salute dei suoi abitanti e sul degrado ambientale causati da simili scelte scellerate.

Manfredonia Nuova, Marzo 2016

Approvato dall’Assemblea dei Soci di Manfredonia Nuova il 31 Marzo 2016
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