Comando provinciale dei carabinieri: i dati del 2015

E’ tempo di bilanci, in via Guglielmi. Al Comando provinciale dei carabinieri di Foggia si snocciolano dati, si tracciano e si analizzano i reati e l

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E’ tempo di bilanci, in via Guglielmi. Al Comando provinciale dei carabinieri di Foggia si snocciolano dati, si tracciano e si analizzano i reati e le tendenze criminali che vessano la Capitanata e si pianificano gli interventi per il nuovo anno.

 

Tutto deve basarsi sulla presenza e sulla sicurezza. Il colonnello Antonio Basilicata ne è convinto: “Cerchiamo di ridare fiducia ai cittadini. E il sentimento della fiducia va coltivato con costanza. Non possiamo pensare che, assodato il dato una volta, sia cosa fatta. Il senso di fiducia dei cittadini si guadagna e si perde con nulla. E’ un rapporto complesso, fatto di presenza sul territorio, sicurezza, risultati evidenti”. Non è un caso che nel corso dell’ultimo anno, siano nettamente aumentati i controlli del territorio, dalle 30593 pattuglie del 2014 alle 32139 di quest’anno, tali da garantire 155 servizi al giorno in tutta la provincia.

I dati, letti nel complesso, non sono male. Dal 1° gennaio al 17 dicembre di quest’anno, si riscontra un generale calo dei delitti consumati, segnando quasi un -3%, dai 27278 del 2014 ai 26523 dell’anno in corso. Stabile, invece, il numero degli omicidi: 13 quelli commessi in tutto il territorio della provincia di Foggia, esattamente come l’anno scorso. Almeno quattro sono ascrivibili al contesto della criminalità organizzata, uno a questioni familiari. Del totale, due sono stati messi a segno a Foggia città, il resto nella provincia. Di questi, il 70% è seguito dall’Arma, il resto da altre forze di polizia. Tre casi sono stati già risolti.

Diversamente da quello che è il sentire comune, diminuiscono i furti in appartamento (-10%), ma aumentano i furti in generale (+0,70%), trainati dal fenomeno dei furti di auto che segnano un preoccupante + 17%. In netto calo anche le rapine (-5,68%), che passano dalle 493 del 2014 alle 465 dell’anno in corso. Un capitolo a parte è quello relativo alle estorsioni. Stando ai dati, ovvero ai freddi numeri, ci sarebbe da gioire: si registra un -25% nel solo capoluogo dauno e un -13% in tutta la provincia. Ma è altrettanto vero che si registra un sensibile aumento dei danneggiamenti e danneggiamenti seguiti da incendio pari al +15%.

In parte si tratta anche dei cosiddetti “reati spia”, che potrebbero segnare un calo di denunce e non certamente un calo delle estorsioni in quanto tali. “E’ altrettanto vero – precisa il colonnello Basilicata – che non sempre dietro un incendio auto si nasconde un’estorsione. Indubbiamente una parte di questi casi risponde alla criminalità organizzata, ma un’altra parte fa capo a svariati motivi”. Insomma, dagli sgarri di natura privata a questioni sentimentali.

Basilicata ricorda alcuni i casi eclatanti, come le “spaccate di Pasqua” e le bombe piazzate ai danni del ristorante “Leonardo in Centro”. “In entrambi i casi si gridò al racket delle estorsioni, le indagini poi hanno dimostrato che dietro un linguaggio mafioso non sempre c’è la mafia, ma tutt’altro”. Meglio anche l’aspetto relativo agli stupefacenti che segnano un -4,79%. Nel 2015, in materia, sono stata arrestate 104 persone, segnalate 500 e denunciate 52. Nel complesso, sono stati analizzati oltre 1100 reperti.

 


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