Riccardi: Il mercato ittico di Manfredonia non è fallito, lo abbiamo salvato

Ecco la verità sul mercato ittico di Manfredonia dopo il fallimento del consorzio di gestione. A raccontarla è stato il sindaco Angelo Riccardi nel c

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Ecco la verità sul mercato ittico di Manfredonia dopo il fallimento del consorzio di gestione. A raccontarla è stato il sindaco Angelo Riccardi nel corso di una conferenza stampa da poco terminata a Palazzo di Città. “In questi anni si sono dette tante inesattezze e spesso sono state accusate persone che non hanno nessuna colpa, ad iniziare dall’assessore Antonio Angelillis che forse è stato l’unico a salvare il mercato da altri guai”. Riccardi inizia dal novembre 2011 quando il consiglio comunale votò il provvedimento che sancisce lo scioglimento e la messa in liquidazione del consorzio. “Quel provvedimento – afferma il sindaco – fu votato anche da chi oggi vuole la testa dell’assessore Angelillis (Cosimo Titta, ndr). Una decisione che andava presa perchè il consorzio aveva accumulato un milione di euro di debiti, e pertanto non c’erano più le condizioni per andare avanti. La colpa è di chi ha gestito, purtroppo male, il mercato. La mia amministrazione non ha fatto che il proprio dovere, bloccando tutto perchè ci stavamo solo rimettendo. Se questa è una colpa”. Poi rivolgendosi a chi continua a raccontare e scrivere che il mercato ittico è fallito, Riccardi risponde così. “E’ un incompetente chi afferma questo, il mercato è ancora aperto, non è fallito, ma è fallita la società che lo gestiva. Anzi, da quando se ne occupa l’amministrazione comunale i risultati stanno notevolmente migliorando. Certo è una gestione in economia, ma noi non possiamo farci niente anche perchè abbiamo emesso due bandi pubblici  ai quali non ha partecipato nessuno. Il mercato ittico di Manfredonia ha grandi potenzialità – aggiunge il sindaco – e presto presenteremo un progetto per il rilancio. Oggi non possiamo obbligare i pescatori, che già devono fare i conti con le norme comunitarie, a conferire il pescato. Chiudiamo una triste pagina: ripeto, va punito il colpevole e non chi ha operato sempre nell’interesse della comunità e della categoria”.

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