Pesca: siglato il rinnovo, 5,8% di aumento

Un rinnovo importante sia per i risultati ottenuti sia perché avviene in una stagione di crisi in cui la contrattazione è sempre più in difficoltà. Ie

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Un rinnovo importante sia per i risultati ottenuti sia perché avviene in una stagione di crisi in cui la contrattazione è sempre più in difficoltà. Ieri pomeriggio è stato siglato il nuovo Ccnl del settore pesca che porterà ai lavoratori un incremento salariale del 5,8 per cento diviso in due tranche: la prima del 3,5% a decorrere dal 1° gennaio del 2015, la seconda del 2,3% dal primo gennaio del 2016.

Importanti anche gli avanzamenti sul fronte normativo, soprattutto sul terreno della salute e sicurezza, uno dei “punti deboli” del comparto. “Le ore di formazione sono passate da 12 a 16, come previsto anche nel T. U. 81 su salute e sicurezza – dichiara Sara Palazzoli, segretario nazionale Flai Cgil – considerando anche la pesca come settore ad alto rischio. Si tratta, complessivamente, di un contratto che dà risposte ai lavoratori in un settore caratterizzato da precarietà e condizioni di lavoro non sempre facili ed agevoli”.

Oltre all’aumento salariale del 5,8 per cento, la parte economica del contratto prevede un incremento da 14 a 16 euro dell’indennità giornaliera aggiuntiva per il lavoro nei giorni festivi e da 15 a 20 euro mensili della quota di retribuzione dovuta ai lavoratori per quelle aziende che non aderiscono al sistema della bilateralità. Sul piano normativo l’intesa raccoglie l’impegno assunto dalle parti firmatarie a definire una certificazione delle ore di lavoro notturno svolte dagli imbarcati, ai fini del riconoscimento dell’attività di pesca come lavoro usurante (oggi non lo è). Quanto al capitolo formazione, passano da 30 a 36 ore i permessi retribuiti per ciascun lavoratore per la partecipazione a corsi di formazione e riqualificazione professionale; scendono invece da 24 a 20 i mesi necessari al lavoratore imbarcato come mozzo per acquisire la qualifica di marinaio.

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