Le Mafie della Capitanata

Le nuove cosche che sfidano lo Stato. La stampa nazionale sta insistendo sul fenomeno Foggia dopo anni di silenzi. Le audizioni di fine giugno dinan

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Le nuove cosche che sfidano lo Stato. La stampa nazionale sta insistendo sul fenomeno Foggia dopo anni di silenzi. Le audizioni di fine giugno dinanzi alla Commissione Antimafia, sono servite ad accendere i riflettori su un problema poco conosciuto in Italia. La Puglia, come ribadito più volte, non è solo Sacra corona unita ma anche “Società foggiana”, mafia garganica e molto altro ancora. I maggiori centri della provincia di Foggia hanno ognuno una propria specificità e un clan di riferimento per gli affari più loschi. A Foggia, come al resto della Puglia, si sono interessati testate di grande importanza come “Il Fatto Quotidiano”, “la Repubblica” e per ultimo “Linkiesta” che ha realizzato un focus ancora più approfondito del fenomeno mafioso nella nostra regione. Anche la trasmissione di Rete 4 “Terra!” ha affrontato il caso Foggia ma, come le altre testate, non ha fatto nomi e cognomi né dei malavitosi né, tanto meno, degli imprenditori collusi.

Il contesto criminale pugliese viene definito “variegato, e non si può ricondurre l’esclusiva criminale alla più conosciuta “Sacra corona unita”, ma a una molteplicità di clan che in questi anni sono in via di riassetto, in particolare nel foggiano“. Al netto delle dinamiche all’interno dei clan e delle operazioni che hanno via via messo sotto pressione la criminalità pugliese, il fenomeno non è assolutamente in declino, anzi, sembra essere più che mai attivo e sempre più difficile da decifrare. I clan che si spartiscono i territori da Bari a Taranto, passando per Foggia sono presenti e attivi, ed è proprio da questi che sono scaturiti negli ultimi anni gli episodi più cruenti consumati all’interno della malavita pugliese. In particolare, e la denuncia è anche arrivata nelle audizioni di giugno, nel foggiano le manifestazioni anche violente stanno assumendo una piega particolarmente sfrontata.

Linkiesta, giornale online tra i più apprezzati dello stivale, non ha dubbi: “Al momento, una delle realtà più preoccupanti è quella foggiana, dove non arrivano le “collaborazioni” di Sacra corona unita, ‘ndrangheta, camorra o cosa nostra, ma arriva una mafia autoctona che tiene in mano il territorio e si infila pure negli appalti pubblici, nel riciclaggio di denaro nei centri scommesse, nelle aziende del fotovoltaico, passando per le più classiche estorsioni e spaccio di droga. A farla da padrone c’è la “Società foggiana”, come ha denunciato anche il questore Piernicola Silvis. Le parole di Silvis sono state riprese da numerose testate ma non è stato il solo ad accendere l’attenzione su Foggia. Basta leggere quanto ha dichiarato anche il prefetto di Foggia, Luisa Latella
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