Beppe Grillo attacca tutti

«Se loro verranno a fare il gasdotto in Puglia da qualsiasi parte, anche con l'Esercito, noi ci metteremo il nostro di esercito». L'avviso è stato lan

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«Se loro verranno a fare il gasdotto in Puglia da qualsiasi parte, anche con l’Esercito, noi ci metteremo il nostro di esercito». L’avviso è stato lanciato oggi dal leader del Movimento Cinque Stelle, Belle Grillo, concludendo in piazza a Melendugno, sul litorale ionico-salentino, una manifestazione con corteo contro il progetto di gasdotto Tap, che dovrebbe approdare in località San Foca.

Destinatario dell’avviso è il governo italiano che sempre oggi a Baku, in Azerbaijan (lì dove dovrebbe iniziare il gasdotto), ha presenziato, con il vice ministro allo Sviluppo Claudio De Vincenti, alla posa della prima pietra del cosiddetto ‘Corridio Sud’. Il progetto Tap, ha detto invece De Vincenti di ritorno da Baku, «conferma la vocazione del nostro Paese a svolgere un ruolo chiave per la sicurezza energetica e per accrescere la concorrenzialità del mercato del gas europeo, con effetti decisivi per la riduzione dei costi energetici per l’Italia e l’Europa». Nel suo intervento in piazza, dove sono confluite centinaia di persone e intere famiglie dopo otto chilometri di corteo, Grillo non ha risparmiato attacchi al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. «La Puglia è una regione che ha un presidente che ha sempre fatto finta di niente. Se siamo qui a fare questa battaglia è colpa sua». E ancora: «Vogliamo portare qui il referendum perchè è la cittadinanza che deve decidere se fare un tubo. È una battaglia di democrazia». Poi Grillo ha cercato di scaldare la folla puntando sull’orgoglio regionale. «Non abbiamo bisogno di energia rinnovabile in più. In Puglia avete il vento, il sole, ve li hanno sfruttati e non vi è arrivata una lira. Non c’è bisogno – ha proseguito – dell’energia del gas. Faranno un impianto che funzionerà tra 20 anni. Il carburante del futuro è l’intelligenza». La soluzione sarebbe investire in lampadine a basso consumo e favorire l’apertura di aziende che fanno efficienza energetica«. In mezzo ai motivi del ‘nò a qualsiasi gasdotto in Puglia, Grillo ha introdotto l’argomento delle votazioni in Parlamento per eleggere i membri laici alla Consulta e al Consiglio superiore della magistratura. »Siamo nella fantascienza. Noi abbiamo delle piccole regole, stupide: se uno è inquisito o sotto processo, si autosospende, fa il processo, se vince viene reintegrato con tutti gli onori. Ma non puoi pensare di mettere lì uno come Violante che dal ’92, all’epoca delle bombe, del terrorismo, era all’Antimafia, sa delle cose ma se ne è ricordato solo 17 anni dopo di cosa diceva Ciancimino su di lui«. Poi ancora attacchi al Quirinale. Ma in Salento, per ora, la partita più dura si gioca sul gasdotto che la gente comune vede sempre con molto sospetto. Alla serata sul palco è salito anche un rappresentante del Movimento Cinquestelle di Manfredonia.
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