Eolico offshore, FLAI decisa: contrari, pesanti ricadute sulla pesca

“Non  possiamo che essere favorevoli all’uso di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, ma crediamo che serva una programmazione att

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“Non  possiamo che essere favorevoli all’uso di fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, ma crediamo che serva una programmazione attenta alle caratteristiche e alle esigenze del territorio per evitare che i danni possano superare i benefici”. E’ quanto afferma la Flai Cgil di Capitanata a proposito del progetto di parco eolico off-shore da realizzarsi al largo della costa di Manfredonia dalla società Marina Gargano Sud.

 

“Abbattere le emissioni nocive, ridurre la dipendenza da combustibili fossili, avviare una seria politica di green economy con l’opportunità di creare nuova occupazione, è tra le proposte politiche della Flai e della Cgil. L’ecosistema marino del Golfo di Manfredonia non è in grado di sostenere un impianto di 85 pale eoliche per 72 chilometri quadrati di area occupata, a poco più di dieci chilometri dalla costa e soprattutto a cinque chilometri da un’altra centrale off-shore già autorizzata, che insiste nello specchio d’acqua antistante il comune di Zapponeta”.

“Al di là delle ripercussioni sulla pesca che già vive tutta una serie di problematiche, in una marina come quella di Manfredonia che da questo settore trae lavoro e reddito per oltre mille persone, le nostre perplessità sono legate all’alto numero di impianti da fonti rinnovabili realizzati in Puglia, con ricadute economiche e occupazionali irrilevanti se non inesistenti per il territorio, e che hanno fatto della Puglia la regione più green dell’Italia”, sottolinea la Flai Cgil. “Nonostante enormi incentivi pubblici destinati agli investimenti per le energie rinnovabili e le tante centrali eoliche o fotovoltaiche realizzate, per assurdo la Puglia continua ad essere una delle regioni dove il costo dell’energia elettrica per le imprese è ancora tra i più alti. In ultimo, non è da sottovalutare la peculiarità di una comunità come quella di Manfredonia, che ha già pagato nel passato un prezzo molto alto in termini ambientali e sociali all’invasività di progetti industriali ed energetici sbagliati e imposti al territorio dall’alto”.

Redazione
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