Ritornano a casa 77 reperti archeologici

E' questa una storia che cominciò qualche anno fa quando la Provincia di Vicenza, nel 2008, decise di esercitare il diritto di prelazione (in questo c

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E’ questa una storia che cominciò qualche anno fa quando la Provincia di Vicenza, nel 2008, decise di esercitare il diritto di prelazione (in questo caso prerogativa di Enti pubblici) in una vendita privata per portare a casa 77 tra vasi ed anfore di pregio archeologico in terracotta, provenienti dal sito archeologico di Siponto e che facevano parte delle “Collezioni Mario Rizzon”. Mario Rizzon era un professionista di Arcugnano (VI) e la sua provenienza geografica non è un caso visto che sono numerosi i principali collezionisti di reperti provenienti dall’Apulia che risiedono in Veneto, siano essi privati e siano Enti pubblici. Si acquistò il pacchetto per 25 mila euro e se ne impiegarono altri 5 mila per restaurare gli oggetti e metterli in mostra negli uffici di Palazzo Thiene Bonin Longare.
Il Comune di Manfredonia, dopo aver appreso della disponibilità alla vendita della collezione restaurata, ha formalizzato nel febbraio scorso una proposta di acquisto per recuperare questi beni archeologici e riconsegnarli alla comunità sipontina visto il notevole pregio sia storico che artistico che rivestono. Quasi in simultanea anche la Provincia di Foggia fece identica richiesta, ma preso atto della provenienza di tali beni archeologici dall’agro sipontino ha provveduto a comunicare la propria rinuncia a favore del Comune di Manfredonia.
Si è così provveduto all’acquisto dei suddetti reperti composti da crateri per il vino e l’acqua, bicchieri e brocche legate alle pratiche conviviali dell’Apulia. La spesa complessiva è stata di 34.000€ e, come diceva il Presidente della Provincia vicentina, può ritenersi un affare considerato che “solo per un cratere per il vino un appassionato potrebbe spendere fino a 70 mila euro”.
“Un dono alla collettività – specifica il Sindaco, Angelo Riccardi – perché il nostro territorio ha una lunga storia da raccontare. Un’occasione propizia per far tornare in città una parte importante della nostra storia. Come Comune, per quanto permettono le nostre possibilità, sosteniamo da sempre il progetto di ricerca e di valorizzazione delle scoperte. Questa volontà rientra in un panorama di più ampia veduta finalizzato alla rinascita della cultura. E’ cultura e sviluppo, attrattiva turistica e lavoro. Il patrimonio storico di una città costituisce valore aggiunto e pilastro di un nuovo modello di sviluppo che guarda al futuro. La valorizzazione dei reperti archeologici permetterà di ricostruire l’identità cittadina e restituirci le nostre radici”.
“Il patrimonio archeologico va messo in relazione con tutte le altre attività culturali manfredoniane. Per questo motivo – ha rimarcato il Sindaco Riccardi – vanno ricercate nuove modalità di valorizzazione, ma anche di fruizione, da un punto di vista turistico e formativo. Occorre continuare ad avere il coraggio di puntare sul “sistema cultura” perché la capacità di innovazione di questo settore può fungere da rilancio della economia del Paese. Non dobbiamo inventarci nulla perché il nostro patrimonio cultuale è immenso e aspetta solo di essere valorizzato”.
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