Biciclette ai braccianti per combattere i caporali, iniziativa della Migrantes di Manfredonia.

Cento biciclette e un servizio di bike sharing per combattere il caporalato in Capitanata. È l’iniziativa promossa a Rignano, in provincia di Foggia,

Coldiretti, a Manfredonia la Giornata del Ringraziamento
GAL&START: prosegue il lavoro del Gal Daunofantino e dei tavoli tematici
Comunicato dell’Arcivescovo Moscone

Cento biciclette e un servizio di bike sharing per combattere il caporalato in Capitanata. È l’iniziativa promossa a Rignano, in provincia di Foggia, dall’Ufficio Migrantes di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo.
L’iniziativa, è un’idea del missionario scalabriniano padre Arcangelo Maira, che coordina anche il campo di lavoro “Io ci sto”, rivolto a giovani volontari. Il servizio verrà realizzato grazie al supporto dell’associazione Ciclo Amici di Foggia, e permetterà ai migranti di avere maggiore autonomia e, per quanto possibile, di slegarsi dal giogo dei caporali per quanto riguarda lo spostamento verso i luoghi di lavoro. “Abbiamo preventivato un centinaio di biciclette – spiega Maira – ma inizieremo con una ventina per volta per vedere come va già dalle prossime settimane. Poi ne aggiungeremo delle altre, in base a quel che serve”.
L’idea di prestare biciclette ai migranti non è nuova, ma spesso si è trattato di donazioni quasi simboliche da parte degli enti locali ai vari centri di accoglienza. Anche la Regione Puglia, a cui Maira dice di essersi ispirato per l’idea, lo scorso maggio ha consegnato cento biciclette ai migranti, sparse poi su tutto il territorio pugliese. Al “ghetto” di Rignano invece, ci sarà una vera e propria ciclo-officina con diverse biciclette a disposizione.
“L’autonomia nello spostamento è una cosa importante – spiega il missionario – sia per il risparmio sui costi dei trasporti, perché i migranti guadagnano una miseria, sia perché il bracciante è legato agli altri per trovare il modo di spostarsi, affidandosi spesso ai caporali”.
Il progetto prenderà il via quest’estate, per la prima volta. “Presteremo le biciclette per la giornata intera – spiega padre Arcangelo –. Ma la sera bisogna riconsegnarla, in modo da creare anche un contatto con i volontari. Nella gestione del servizio, poi, impiegheremo anche due migranti e insieme all’associazione Ciclo Amici lavoreranno anche nell’officina”.
false

COMMENTI

WORDPRESS: 0