Il sindaco Riccardi scrive a Vendola

Respingiamo fermamente il sottodimensionamento dei posti letto per abitante e la penalizzazione delle professionalità dell’ospedale di Manfredonia, pr

Potenziamento impianto depurazione a servizio dell’agglomerato di Manfredonia, svincolo somme
Puglia, risorse per garantire la procreazione medicalmente assistita a chi ha meno possibilità economiche
INTITOLAZIONE DEL CIRCOLO GD DI MANFREDONIA A IOLANDA LOVECCHIO

Respingiamo fermamente il sottodimensionamento dei posti letto per abitante e la penalizzazione delle professionalità dell’ospedale di Manfredonia, previsti dal Piano di riordino del Sistema Sanitario Regionale. Le irragionevoli decisioni della Giunta regionale, che esegue con criteri discutibili le direttive del Governo, non tengono conto della razionalizzazione dell’assistenza sanitaria alla base dei principi ispiratori del riordino”.Le parole contenute in una nota indirizzata al presidente della Regione, Nichi Vendola, dicono tutta la preoccupazione del sindaco Angelo Riccardi sul futuro della struttura sanitaria manfredoniana.“Il nostro ospedale non ha ottenuto, in questi mesi, quanto promesso dal presidente Vendola e dall’assessore Fiore e, in piena estate, subisce anche la chiusura del reparto di Ortopedia per mancanza di personale medico (primario e un medico).Questo è insostenibile in un territorio come il nostro, con una popolazione di 60.000 abitanti che in estate raddoppia, con una viabilità estesa e zone turistiche adiacenti di importanza nazionale e internazionale, con le numerose aziende del Contratto d’Area, con la seconda flotta peschereccia dell’Adriatico, che vede, di conseguenza, un frequente verificarsi di traumi”, continua il sindaco.“La Giunta regionale, invece di attivare una convenzione temporanea con medici di altri ospedali limitrofi come già accade in altre strutture della stessa Asl, o di operare una corretta ridistribuzione del personale medico dislocato in altri presidi ospedalieri, come Lucera e San Severo, chiude un reparto indispensabile per il nostro territorio! I direttori di Dipartimento sono stati nominati per meri interessi economici? O devono rispondere a esigenze di razionalizzazione delle risorse sul territorio?”.Le domande del primo cittadino di Manfredonia cercano risposte a due anni di programmato e progressivo impoverimento di risorse umane, tecnologiche, finanziarie, ma anche del materiale diconsumo quotidiano; due anni che hanno messo in ginocchio le varie strutture di eccellenza che faticosamente erano state create nel ‘San Camillo’:- il reparto di Ginecologia e Ostetricia, che qualche anno fa vantava 750 parti all’anno (e che, quindi, con un minimo sforzo poteva aspirare ai famosi 1.000 parti all’anno), oggi denota una produttività inferiore poiché priva di personale medico in numero tale da garantire un appropriato servizio di assistenza (un primario facente funzione e cinque medici); del resto anche il reparto di Pediatria non è più in grado di cooperare adeguatamente, dal momento che può disporre di un solo primario facente funzione e di due medici, “caso unico in tutta la Puglia”, sottolinea il sindaco;il reparto di Chirurgia non può far fronte alle continue richieste di intervento in ambiente protetto da una Rianimazione, poiché è carente il personale medico anestesista; e questo mentre si riscontra un continuo invecchiamento della popolazione.“È intollerabile che, a oggi, l’ospedale della nostra città sia privo di ben sette direttori di Struttura Complessa (solo facenti funzione), con conseguente mancanza di indirizzo, innovazione e sviluppo dei reparti con fidelizzazione dei pazienti, caso unico in Italia!”, continua Angelo Riccardi, facendo poi un breve excursus sulle strutture sanitarie vicine: l’ospedale di San Severo, per esempio, in questi due anni è diventato un Policlinico a tutti gli effetti, unico ospedale in Puglia ad aumentare i reparti ei posti letto in un periodo di tagli; Lucera è riuscita a conservare piante organiche sproporzionate, aprendo addirittura nuove unità operative costosissime come l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (Utic) a 15 Km da quella di Foggia e a 15 Km da quella di San Severo.Ben altro destino è stato deciso, invece, per l’ospedale di Manfredonia, che adesso rischia anche la chiusura del reparto di Cardiologia-Utic (un primario facente funzione e sette medici).Alla nostra struttura sanitaria vengono negati persino i materiali di consumo e le apparecchiature in noleggio, mortificando gli operatori sanitari e la popolazione, che non trova più risposte adeguate alla richiesta di salute.“La razionalizzazione della spesa sanitaria, sicuramente necessaria, non deve penalizzare il presidio ospedaliero di Manfredonia-Monte Sant’Angelo, e non intendiamo subire un Piano di riordino che lo declassa con una perdita di 56 posti letto (30 a Manfredonia, 26 a Monte Sant’Angelo). Perciò chiediamo un confronto di merito con il presidente Vendola e l’assessore Fiore, per una più corretta ridistribuzione dei posti letto che permetta alla nostra struttura specialità tali da garantire, anche per il nostro territorio, la presenza di un Ospedale Intermedio. Così come occorre affrontare anche il futuro della Clinica ‘San Michele’, per dare certezze ai lavoratori. Qualora non dovessero esservi riscontri alle nostre richieste, siamo pronti alla mobilitazione in ogni sede, pur di affermare il diritto alla salute della popolazione, che intendiamo tutelare anche costituendoci in un procedimento giudiziario”, conclude il sindaco Angelo Riccardi

 
false

COMMENTI

WORDPRESS: 0